Confartigianato Giovani sostiene il centro trasfusionale

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LECCO – Una collaborazione nata tre anni fa quella tra il Gruppo Giovani di Confartigianato, guidato dal presidente Flavio Bassani, e il Dipartimento di medicina trasfusionale dell’ospedale di Lecco, diretto dal dottor Daniele Prati, che ha permesso di raccogliere oltre 5 mila euro.

Il ricavato della vendita dei biglietti natalizi di Confartigianato Imprese Lecco, ideati dai ragazzi del Centro di Formazione Professionale Consorzio Consolida, andrà a sostenere l’indagine sull’impatto del virus dell’Epatite E.

Sabato pomeriggio, per celebrare questo “matrimonio”, l’aula magna dell’ospedale Manzoni ha ospitato il “Natale artigiano” che ha visto il bellissimo concerto del gruppo corale Melos, diretto dal Maestro Daniela Garghentini con il Maestro Nicolò Gattoni all’organo.

Gruppo Corale Melos

 

Il presidente Flavio Bassani ha ringraziato tutti i presenti: “In particolari i ragazzi del Gruppo Giovani che, per l’occasione, hanno realizzato un albero di Natale che andrà ad abbellire il centro donatori dell’ospedale”.

Sul palco è salito il vice presidente provinciale dell’Avis Bruno Manzini che ha spiegato quanto il territorio lecchese sia virtuoso: “Grazie a Confartigianato si va a sostenere i progetti di ricerca del centro trasfusionale e questo è molto importante. Come Avis il nostro compito è di promuovere la cultura della donazione. Viviamo in una provincia generosa che può contare su 16mila donatori, ma non possiamo dormire sugli allori: è necessario avere un numero di donatori sempre maggiore“.

Il presidente Flavio Bassani con i membri del Gruppo Giovani di Confartigianato

 

La dottoressa Barbara Foglieni, in rappresentanza del centro trasfusionale, ha ringraziato Confartigianato e Avis illustrando i risultati del progetto: “In un momento in cui i finanziamenti pubblici e privati alla sanità sono sempre più esigui, questi fondi ci permettono di portare avanti importanti ricerche come questa sul virus dell’Epatite E garantendo diagnosi e cure sempre migliori per il paziente”.