Mandello. Scurria vs Sindaco: “Strenua difesa dell’interesse privato”

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Grazia Scurria, Casa Comune
Grazia Scurria, capogruppo di “Casa Comune”.

LECCO – Continua ad alimentarsi la polemica attorno all’area ex Cortesi e alla realizzazione del centro commerciale a Mandello. A criticare le dichiarazioni del sindaco Fasoli è ancora una volta il gruppo d’opposizione Casa Comune, attraverso le parole di Grazia Scurria.

“Il sindaco di Mandello del Lario non finisce mai di stupire. Le sue ultime esternazioni trattano le venti famiglie di cittadini che sono ricorsi al TAR contro l’approvazione della Variante urbanistica dell’area Ex Cortesi come dei nemici giurati. Del tutto ingiustificata ed inaudita, in bocca a un primo cittadino, la veemenza con cui si rivolge ai ricorrenti, accusando addirittura l’avv. Carlo Galli di “farne” (solo) “una questione politica” e gli altri cittadini di essersi fatti strumentalizzare.

Innanzitutto vorrei rassicurarlo che c’è ancora una buona quota di teste pensanti anche a Mandello, nonostante quello che pensa il primo cittadino. Fasoli, peraltro, usa spessissimo la parola “politica” quasi come un insulto, evidentemente non ha mai letto Aristotele. Peccato, ne avrebbe potuto trarre qualche interessante spunto per l’esercizio del potere che i cittadini gli hanno conferito. Il governo di Fasoli, invece e nostro malgrado, di politico non ha proprio niente, la sua è una gestione “aziendale” del Comune, che si preoccupa solo del pareggio di bilancio, che dà i servizi ai cittadini solo aumentando le tasse (vedi aumento IRPEF comunale), perché non c’è un disegno politico dietro le scelte della sua amministrazione, ma solo scelte tecniche. Ma allora a che cosa serve la Giunta? Sarebbe sufficiente la presenza dei Responsabili delle strutture del Comune, già pagati per far quadrare i conti.

Ma veniamo al caso specifico: sul centro commerciale il sindaco di Mandello ha rifiutato ogni richiesta di partecipazione democratica alle scelte che la sua amministrazione ha fatto. No al Consiglio comunale aperto, no ad un incontro pubblico, no alle contrarietà delle minoranze, che hanno dovuto portare i fatti alla conoscenza degli Enti di controllo, no alle richieste dei cittadini, che hanno deciso di ricorrere al TAR, vista la sordità istituzionale dell’amministrazione. Il risultato della Variante è stato, in sintesi, questo: meno utilità per la collettività, più vantaggi per il privato.

Ognuno è libero di esprimere la propria opinione, ma un Sindaco degno della carica che ricopre deve mantenere un livello di dignità superiore a tutti gli altri. Non può permettersi di sputare veleno contro una parte dei suoi cittadini, responsabili, a suo dire, di voler “rallentare l’attività dell’amministrazione e dei privati interessati dal piano integrato”. Soprattutto perché così facendo dimostra non solo di voler strenuamente difendere l’interesse del privato (ipse dixit!), ma anche di ignorare che, anche lui, vive in una democrazia e, anche e soprattutto lui, dovrebbe rispettare le scelte legittime e legali di tutti i mandellesi”.

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