Raffica di dimissioni tra i fisioterapisti “ma Bellano non chiuderà”

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BELLANO – Personale ridotto all’osso al polo di riabilitazione ortopedica e neurologica dell’ospedale di Bellano: dopo le recenti dimissioni di quattro fisioterapisti, la situazione dell’organico si è aggravata a febbraio con l’arrivo di due ulteriori lettere di dimissioni che saranno effettive a partire da marzo.

E’ la stessa azienda sanitaria (ASST) a chiarire quanto sta accadendo in queste settimane al terzo piano dell’Ospedale di Circolo Umberto I. Una vicenda che preoccupa i sindacati, soprattutto rispetto alle sorti della struttura ospedaliera bellanese:

“La fase ultradecennale di riconversione del Presidio tutt’altro che lineare in questi anni, ha visto anche la graduale dismissione di attività annunciata inizialmente di carattere temporaneo ma poi col tempo diventata permanente – spiegano in una nota congiunta Cgil, Cisl e Uil – Nel futuro del presidio, anche con la trasformazione in Presidio Ospedaliero Territoriale e/o in Presidio Socio Sanitario Territoriale in attuazione della ‘tanto decantata’ riforma socio sanitaria lombarda, non è pensabile rinunciare all’attività della riabilitazione che in questi anni è riuscita a conquistarsi pur in mezzo a molte difficoltà, un ruolo importante di riferimento per la sanità pubblica del territorio. E’ per questo che ogni nuova diminuzione di attività, in attesa del nuovo disegno dell’assetto definitivo, non può che destare ulteriore apprensione fra i cittadini e gli operatori”.

Nessun rischio di interruzione dell’attività, rassicurano dall’ASST. “Esistono reali difficoltà legate all’effettiva carenza di fisioterapisti e fisiatri e tuttavia, per scongiurare l’ipotesi di interruzione del servizio erogato dal nosocomio, sono state individuate alternative modalità organizzative che prevedono anche l’inserimento di nuove risorse – spiega il direttore generale Stefano Manfredi – Non esiste alcun rischio di smantellamento dell’Ospedale Umberto I di Bellano, che rimane una risorsa importante del territorio. I 14 posti letto situati al terzo piano del presidio ospedaliero non chiuderanno né ora né a partire dal 5 marzo”.

Il personale dovrà quindi essere implementato: “In questo periodo ci siamo attivati per cercare di recuperare quattro nuove risorse dalle graduatorie, e tuttavia delle quattro figure disponibili solo due hanno accettato l’incarico”, prosegue Manfredi. La direzione assicura che “l’azienda si sta muovendo opportunamente per acquisire l’organico necessario e assicurare che i 44 posti letto attualmente operativi presso il presidio bellanese non subiscano ridimensionamenti”.