MANDELLO – A quasi tre anni dalle elezioni, Fratelli d’Italia esce dal gruppo Mandello al Centro e dichiara “l’appoggio esterno” all’amministrazione comunale “e la collaborazione civica con il gruppo Il Paese di tutti”, lista che ha sostenuto la candidatura di Riccardo Fasoli.
La notizia è giunta domenica pomeriggio, comunicata dallo stesso movimento di destra attraverso una nota stampa. “Viene presa questa decisione dopo molti incontri con l’attuale gruppo di maggioranza dove abbiamo condiviso progetti ed idee per il futuro, sempre nell’interesse dei mandellesi” spiega Igor Amadori, referente locale di FDI.
Il referente di Fratelli d’Italia, e insieme alla base del partito non sarebbe l’unico a dire addio al progetto che nel 2015 aveva riunito i partiti di centrodestra (con FDI anche la Lega e Forza Italia) nel sostenere l’elezione a sindaco di Maria Lidia Inverizzi, sconfitta da Fasoli e oggi tra i banchi dell’opposizione. Altri quattro componenti dell’allora lista elettorale avrebbero appoggiato la scelta di uscire dal gruppo. “Assieme ad altri amici ed esponenti della lista Mandello al centro, vogliamo collaborare fattivamente a questo laboratorio” spiega Amadori.
Un appoggio “esterno” come precisato nel comunicato, perché Fratelli d’Italia, uscendo da Mandello al Centro, non ha referenti diretti in Consiglio Comunale. Anche il nuovo ingresso Emanuela Invernizzi, espressione a suo tempo del partito di destra che subentrerà al dimissionario Francesco Silverij, “oggi non ci rappresenta più” precisa Amadori.
La decisione guarda ad un ruolo di opposizione che non rispecchierebbe la vicinanza politica, di idee e contenuti, all’amministrazione del sindaco Fasoli e volge lo sguardo anche alle prossime elezioni amministrative in paese quando il centrodestra, che si era presentato diviso dalla civica Il Paese di Tutti, potrebbe riunirsi nuovamente . “Vogliamo far crescere Mandello – continua Amadori – inoltre, tramite i nostri rappresentati politici in Regione e in Parlamento, ove necessario, sosterremo con forza opere importanti per lo sviluppo di Mandello, come ad esempio lo Svincolo di Maggiana”.
Dietro questa decisione, evidentemente, c’è anche del malcontento che in questi due anni è rimasto silente. “Dopo le elezioni – sbotta il referente di FDI – non siamo mai stati coinvolti, nemmeno in una riunione”.