LECCO – Una presentazione di un libro su Papa Francesco con diversi spunti interessanti e un saluto significativo, quello portato all’inizio della serata dall’arcivescovo di Milano Mario Delpini.
Giovedì 15 marzo Leggermente, manifestazione organizzata da Confcommercio Lecco, ha vissuto una serata davvero speciale nella sala del Collegio Volta di Lecco. Infatti per la presentazione del libro “Francesco – Il Papa delle prime volte” – scritto dai giornalisti lecchesi Gerolamo Fazzini e Stefano Femminis – è intervenuto, dopo il saluto dell’ex presidente di Confcommercio Lecco Peppino Ciresa, anche l’arcivescovo Delpini, che, davanti a una sala piena, in un breve pensiero iniziale si è rivolto così al Pontefice: “A Papa Francesco voglio dire una cosa semplice: questa comunità ti ama, ti ascolta, ti segue e prega per te”.
A introdurre la serata, stimolato dalle domande di un altro giornalista lecchese, Marco Deriu, è stato Padre Angelo Cupini che ha parlato del “Papa delle prime volte“, di un Pontefice grazie a cui “la Chiesa diventa storia di popolo”, portatore di segni che danno allegria e gioia: “Lui ascolta molto e prega molto e lo Spirito gli da’ l’intuizione giusta. Un uomo che sa portarsi dentro tutti gli uomini. Pensate all’alfabeto delle parole che dice e dei gesti che compie. Pensate al primo viaggio che ha fatto a Lampedusa. Lui è testimone di una umanità di cui dovremmo avere maggiore sentore”.
Poi gli autori si sono soffermati su alcun scelte fatte. “Volevamo parlare del Papa facendo capire che la domanda centrale che ci pone è quella della conversione – ha spiegato Femminis – La sua non è improvvisazione continua come qualcuno può pensare banalizzandolo, ma si basa su cose chiare come l’idea della radicalita’ e del discernimento…”.
”L’idea era quella di fare un libro semplice, quasi un catalogo delle prime volte – ha aggiunto Fazzini – Poi quando le abbiamo messe in fila, ne abbiamo trovato tante meno conosciute e ci siamo accorti che poteva venire fuori un ritratto diverso di Francesco. Le tre novità principali? Il fatto che proviene dalla Argentina, l’appartenenza ai gesuiti e la scelta del nome Francesco. In particolare la sua provenienza dalla Argentina mette in mostra la su vicinanza alla “Teologia del popolo” che non è quella della Liberazione”. Femminis si è invece soffermato sulla impronta gesuita: “Non era mai successo che un gesuita diventasse Papa. Cosa ha portato dei gesuiti? Uno stile essenziale e sobrio; la parola “periferie” che sta per frontiere; il tema del discernimento”.

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