ARCI. Ronzoni a fine mandato: “Anni positivi, più circoli e 8 mila soci”

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Davide Ronzoni

LECCO – Una realtà associativa tra le più importanti nel lecchese, che ogni anno propone tante attività, corsi ed eventi sul territorio e che continua a crescere arrivando a sfiorare nel 2018 la quota degli 8 mila iscritti: è l’Arci provinciale di Lecco che sabato ha riunito i soci per il congresso che ha eletto il nuovo direttivo.

Trenta i nuovi consiglieri nominati, tanti quanto i circoli aderenti in provincia: “Negli ultimi quattro anni siamo passati da 27 circoli agli attuali trenta ed anche gli associati sono aumentati, dai 7 mila del 2014 a quasi 8 mila registrati quest’anno” spiega Davide Ronzoni, presidente uscente dell’Arci provinciale, alla guida dell’associazione in quest’ultimo mandato.

Il prossimo 15 maggio, il direttivo si riunirà per eleggere il nuovo presidente, il vice presidente ed assegnare gli altri incarichi. 

“Complessivamente è un bilancio positivo quello di questi ultimi anni per l’Arci – spiega Ronzoni – l’obiettivo oggi è irrobustire la rete dei circoli ed incrementare le attività educative, oltre ai tradizionali corsi che proponiamo tradizionalmente, anche in ambito artistico, musicale, nella promozione della lettura e degli ideali dell’antifascimo. Continueremo ad affrontare il tema della lotta alle disuguaglianze, di tipo economico e alle discriminazioni, con particolare attenzione anche all’ecologia e al ruolo che i circoli Arci possono svolgere nella difesa dell’ambiente e della salute”.

Davide Ronzoni presidente Arci Lecco

Sabato l’assemblea ha approvato i documenti congressuali, partendo dal dibattito che è partito dai temi nazionali della crisi vissuta in ambito economico e sociale dal Paese, per poi discutere della Riforma del Terzo Settore, introdotta dal Governo Renzi, e che impatta sul mondo associativo e delle coopertive. “Una legge che ha cambiato in modo radicale il rapporto tra associazioni come la nostra e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – spiega Ronzoni – da un lato irregimentando le attività, dall’altro lato dando un riconoscimento alle associazioni che si inscrivono al Registro Unico Nazionale. A nostro parere rende più complessa la gestione di un’associazione, non facilita le attività di volontariato, al contrario dello scopo che avrebbe dovuto avere. Vedremo se i decreti attuativi della legge la renderanno effettivamente utile alle associazioni. L’Arci, sia a livello nazionale che territoriale, si sta attrezzando affinché possa essere applicata in modo positivo”.