Biandino. Rifugio Madonna della Neve: boom di richieste per la gestione, sono 113!

Tempo di lettura: 3 minuti

 

INTROBIO – Ben 113 le richieste giunte alla parrocchia di Introbio da tutta Italia, persino da Roma, dall’Abruzzo e dalla Sicilia per la gestione del rifugio Madonna della Neve in Val Biandino.

Questo il dato incredibile fornito ieri sera, lunedì, dal parroco don Marco Mauri in occasione della riunione convocata per fare il punto della situazione sul rifugio di proprietà della parrocchia, chiuso ormai dai due anni e che necessita non solo di un nuovo gestore ma anche di un massiccio intervento di risistemazione.

Poco meno di un centinaio le persone che ieri sera hanno presenziato alla serata che si è svolta all’oratorio e tenuta dal parroco affiancato dall’architetto La Torre che ha curato l’intero progetto di risistemazione e ristrutturazione sia del rifugio che del Santuario e della Canonica.

Don Marco Mauri

“Progetto – ha dichiarato il parroco – che è stato inoltrato già alla curia e alla sovraintendenza e per il quale stiamo attendendo l’ok in questi giorni”.

Gli interventi previsti, riguardano il Santuario con il rifacimento dell’illuminazione e della tettoia, e la Canonica interessata da piccoli interventi di adeguamento “per rendere più confortevole il lavoro dei volontari”, ha sottolineato il parroco. Lavori che saranno interamente a carico della Parrocchia mentre la gestione del Santuario e della Canonica resterà ai volontari.

I lavori maggiori riguarderanno il rifugio Madonna della Neve, per il quale è previsto il rifacimento della fognatura che attualmente scarica nei pascoli fuori dal terreno parrocchiale e che verrà provvista di una vasca di fitodepurazione da allestire sul terreno parrocchiale. Progetto quest’ultimo, come spiegato da don Marco “già presentato in Comune, Provincia e Regione per l’approvazione che si sta attendendo”.

Quindi, saranno necessari massicci lavori di ristrutturazione del rifugio che riguarderanno il primo piano e il piano terra (il secondo piano è stato recentemente sistemato) con la messa a norma dei locali (camere, cucina, bagni, sala) in linea con le attuali normative. Lavori questi che ammontano a circa 140mila euro di spesa, intervento che verrà valutato con il futuro gestore.

E su questo punto, a fronte delle ben 113 richieste di gestione, il parroco ha spiegato che una prima scrematura è già stata fatta. “Abbiamo preso in considerazione di diritto le 5 richieste avanzate da introbiesi più altre 5 scelte dalle 108 rimaste in base a determinati parametri tra i quali: precedenti esperienze nella gestione di rifugi, competenze in cucina, esperienza in ambito montano e molti altri, cercando di favorire i più giovani”.

A tutti i 113 verrà inviata una risposta scritta, mentre i 10 selezionati verranno convocati per un colloquio a stretto giro.

Dalla sala si è levata qualche critica e qualche perplessità da parte di alcuni parrocchiani, rivolte in particolar modo all’intervento fognario, sostenendo che la fitodepurazione in quota sia inadeguata in quanto non funzionerebbe nel periodo invernale quando le temperature scendono sotto zero e tutto gela.

Critico anche l’intervento della signora Adele Bregaglio, proprietaria di una buona parte della Val Biandino con terreni confinanti con quelli della parrocchia. A suo dire, sono mancati i rapporti con la Parrocchia, sostenendo di non essere a conoscenza del progetto e di non essere mai stata interpellata nonostante la sua disponibilità, qualora fosse stato necessario, di far utilizzare i terreni di sua proprietà per consentire la sistemazione dell’impianto fognario.

In risposta il parroco ha spiegato che avendo trovato una soluzione all’interno dei confini parrocchiali non ha ritenuto necessario contattare la signora Bregaglio.

Questioni di confini a parte, don Marco Mauri durante la serata ha più volte ribadito che il rifugio, sorto accanto al Santuario, non può prescindere dal fatto che quella è, e resta, una meta di pellegrinaggio nonostante la si reputi una meta turistica da valorizzare. Sottolineandone quindi il valore spirituale e di fede.

L’auspicio per tutti, introbiesi e non, pellegrini o semplici appassionati di montagna, è quello di vedere, al più presto, il rifugio Madonna della Neve di nuovo aperto.