Esino, un intero comune in vendita. L’iniziativa del primo cittadino
“I piccoli comuni lasciati da soli a combattere lo spopolamento”
ESINO LARIO – “AAA Vendesi Esino Lario”: così recita il posizionato all’ingresso del paese e riportato in un volantino diffuso dal sindaco del paese, Pietro Pensa.
Un grande scontrino, posizionato davanti al palazzo comunale, riporta il prezzo del municipio, 200 mila euro, un altro cartellino quello di Piazza Caprera, 350 mila euro, la Via Crucis 600 mila euro.
Una vendita decisamente eccezionale così come la protesta che il primo cittadino del piccolo comune lecchese, 747 abitanti e diventato celebre sede nel 2016 del raduno di Wikipedia ha voluto realizzare con questa iniziativa che sta già ottenendo anche l’attenzione dei media nazionali.
“Ogni giorni i piccoli comuni italiani come il nostro sono lasciati soli a lottare contro lo spopolamento, la mancanza di fondi e la difficoltà delle istituzioni nel fornire supporto. Nonostante i tentativi di resistere ad ogni costo, purtroppo non abbiamo più le risorse per combattere problemi più grandi di noi – scrive il sindaco Pensa – ecco perché ho deciso di prendere una posizione forte per il bene di tutti, mettendo in vendita i luoghi simbolo del Comune di Esino Lario”.
“La vita in un piccolo paese è difficile – ha continuato – e non possiamo biasimare le persone che decidono di trasferirsi in centri abitativi più grandi. Ma così facendo, perdiamo la ricchezza dell’artigianalità, della cultura turistica ed enogastronomica, e il valore delle centinaia di tradizioni diverse che fanno dell’Italia il paese più bello del mondo. Come amministratori dobbiamo lottare ogni giorno per assicurare ai nostri concittadini di non rimanere esclusi dalle innovazioni che interessano il resto d’Italia. Con una decisione forte metto in vendita alcuni dei luoghi simbolo del nostro paese, per poter disporre di nuove risorse economiche che ci consentano di proseguire nei progetti di sviluppo e innovazione. Sono convinto che il futuro del nostro Comune possa essere garantito solo attraverso maggiori risorse e una maggiore apertura al mondo, anche se questo vuol dire sacrificare parte del nostro amato patrimonio. Con questa proposta mi faccio portavoce di una situazione che accomuna circa 5.500 amministrazioni locali con meno di 5.000 abitanti nel nostro Paese.”