Dopo 11 anni don Matteo lascia Calolziocorte, sarà vicario parrocchiale della cattedrale di Bergamo
“E’ giunta l’ora, vi ringrazio per questi anni. Sembra che non venga nessuno a sostituirmi quindi bisognerà rimboccarsi le maniche”
CALOLZIOCORTE – Una nomina importante per don Matteo Bartoli. Da settembre, infatti, il vescovo di Bergamo Francesco Beschi ha chiamato don Matteo a Bergamo per ricoprire il ruolo di vicario parrocchiale della Cattedrale, per la pastorale giovanile dell’unità pastorale di Città Alta.
Coadiutore della parrocchia di San Martino Vescovo, don Matteo ha festeggiato in questi giorni gli 11 anni di sacerdozio che coincidono con il tempo trascorso a Calolziocorte, primo incarico del sacerdote bargamasco.
E così, dopo don Roberto Trussardi, ex parroco di Pascolo e Vercurago chiamato dallo scorso settembre a dirigere la Caritas diocesana di Bergamo, un altro sacerdote molto amato e stimato dai fedeli lascerà la città.
Don Matteo lo ha annunciato ufficialmente ai fedeli pochi minuti fa, al termine della messa del sabato celebrata in chiesa arcipresbiterale. E’ stato l’arciprete don Giancarlo a introdurre l’argomento sottolineando che “ora don Matteo ha qualcosa da dirci’.
Lui, don Matteo, è andato subito dritto al centro della questione. “E’ giunta l’ora. Dopo undici anni il Vescovo mi ha detto di lasciare questa comunità. Andrò a fare il curato in oratorio in città Alta a Bergamo in cattedrale. E dovrò dare un occhio sulla pastorale giovanile di città alta”.
Il giovane sacerdote resterà a Calolzio fino a settembre. “Dopo me ne andrò. Vi ringrazio per questi anni. Per me sarà un po’ una sfida perché una città è diversa da un paese. E andrà gestita in un modo diverso. Mi troverò in una situazione più complessa e a tratti più stimolante. Sembra che non venga nessuno a sostituirmi quindi bisognerà rimboccarsi le maniche. Vi chiedo di ricordarmi nelle preghiere perché ne avrò bisogno. La festa dell’oratorio sarà l’occasione per fare delle chiacchiere insieme. Ringrazio tutti, soprattutto i giovani”.
Parole sentite e sincere che i fedeli hanno accolto con uno scrosciante applauso finale.