Lo spettacolo è andato in scena mercoledì scorso a conclusione del progetto “DM8/11”
Coinvolti diversi professori di musica delle scuole medie calolziesi: il concerto ha commosso e appassionato tutti i presenti
CALOLZIOCORTE – Con l’ultima nota, lo spettacolo è finito. E la sessantina di alunni di quinta della primaria di Foppenico, a Calolziocorte, ha chiuso nella scatola dei ricordi i lunghi giorni trascorsi insieme, la fatica, l’emozione e la soddisfazione di cinque anni trascorsi sui banchi di quella loro scuola, che da bambini li ha trasformati in ragazzi. Lo hanno fatto mercoledì sera 7 giugno, di fronte alle insegnanti e alle famiglie, con un concerto a chiusura del progetto “DM8/11”, momento di raccordo con la scuola secondaria di primo grado, che li ha coinvolti ogni giovedì mattina in due ore di conoscenza degli strumenti musicali.
Coinvolti diversi professori di musica
Alle 19 il salone era già tutto un vociare: lingue di mezzo mondo a tradire l’emozione di ognuno di fronte alla fine di un percorso noto e prima dell’inizio di uno nuovo. Il professor Alberto Sgrò ha chiamato i coristi che nei mesi scorsi hanno scoperto timbro e intonazione della loro voce. Sono poi seguiti i chitarristi del professor Antonio Arrigoni (responsabile del progetto), i clarinetti coordinati dalla professoressa Chiara Tagliabue e le violiniste della professoressa Elena Colella. Per tutti i ragazzi, dopo un primo momento di imbarazzo, le voci e i movimenti si sono fatti decisi e sciolti. Nel finale, coro e strumenti, insieme nell’“Inno alla gioia” di Beethoven, quello dell’Unione Europea, sono stati accolti da applausi entusiasti.
L’ultima nota prima del saluto finale
La festa è proseguita nelle aule, ai banchetti dei cibi preparati dai genitori. Prima di salutarsi, sotto la chioma del cedro al centro del giardino, i ragazzi e le maestre hanno cantato “Noi, ragazzi di oggi” di Luis Miguel. Tra i genitori alcuni si sono accodati alle voci, altri hanno guardato altrove per evitare quella lacrima che qualcuno ha tentato di nascondere dietro la mano.