Tre operatori hanno partecipato ai nuovi bandi per l’accoglienza dei migranti nel lecchese
Chiudono il Ferrhotel e il centro di accoglienza all’ex Convento di Maggianico
LECCO – Per cinque anni è stato il simbolo dell’emergenza migrazione con la quale anche il territorio lecchese ha dovuto fare i conti, il simbolo delle divisioni tra iniziative solidali verso i migranti e di protesta per la loro presenza, e anche dei problemi correlati (nel 2017 il blitz antidroga della Polizia).
Dal prossimo anno il centro di accoglienza al Ferrhotel sarà smantellato: nel 2020 proseguirà il servizio di ospitalità ai migranti ma senza la struttura ubicata alle spalle della stazione; allo stesso modo anche l’ex convento di Maggianico non sarà più utilizzato come centro di accoglienza.
La conferma arriva dalla Prefettura dove in questi giorni si è conclusa la procedura di assegnazione dei quattro bandi rivolti a enti e cooperative per la fornitura di posti e assistenza ai migranti distribuiti in provincia di Lecco per i prossimi due anni, da gennaio 2020 al dicembre del 2021.
Giovedì sarà siglato l’accordo quadro tra la Prefettura e le cooperative assegnatarie (Comunità Il Gabbiano Onlus di Pieve Fissigara, Progetto Itaca Onlus di Como e Cooperativa Sociale Medihospes Onlus di Bari).
I bandi
Sono quattro i bandi pubblicati dalla Prefettura di Lecco: fino a 50 posti per unità abitative, un secondo bando fino a 50 posti per centri collettivi, un terzo da 51 a 300 posti per centri collettivi, infine un bando demaniale per il Cas di Airuno per 40 posti.
Attualmente sono 571 i migranti ospitati nelle strutture lecchesi. Dopo Ferrhotel e Maggianico, i centri più grandi sono dislocati a Cremeno (un centinaio di posti) e Airuno.
Emergenza finita
“Il Ferrhotel sarà liberato – ribadisce il viceprefetto vicario Gennaro Terrusi – abbiamo assunto impegni precisi e sarà una delle prime strutture che sarà smantellata attraverso un piano di redistribuzione dei migranti oggi presenti che saranno ospitati da altre strutture anche fuori dalla provincia”.
Il trasferimento inizierà nei prossimi giorni e da gennaio l’immobile delle ferrovie sarà sgomberato. Coincidenza vuole che il dott. Terrusi, il quale ha seguito dall’inizio nelle vesti di Prefetto l’emergenza dell’immigrazione, andrà in pensione con l’inizio del prossimo anno:
“Posso dire di aver conosciuto tutte le fasi del fenomeno migratorio sul territorio lecchese, di questi ultimi anni. Dall’apertura dell’Hub nella zona del Bione – allestito d’urgenza con le tende della Protezione Civile – alla chiusura del Ferrhotel”
E’ la fine di una stagione? “Sicuramente si è conclusa l’emergenza, i numeri degli arrivi si sono decisamente ridotti rispetto al passato” conclude Terrusi.