Casetta degli alpini, Uniti per Lomagna attacca l’assessore ed ex sindaco Fumagalli

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Il gruppo di minoranza guidato da Mauro Sala parla di “un brutto episodio di cattiva gestione”

Nel mirino l’assessore Fumagalli, “libero  di dire tutto e il contrario di tutto sia con le realtà del territorio che con gli uffici”

 

LOMAGNA – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del gruppo consiliare Uniti per Lomagna relativo alla vicenda della casetta degli alpini.

“Ci risiamo, ancora una volta un brutto episodio di cattiva gestione, ancora una volta un episodio in cui è coinvolto il nostro ex Sindaco e ancora una volta un episodio, per cui stare in silenzio non è proprio corretto, nei confronti di chi lavora in modo onesto e operoso nei confronti della comunità lomagnese.

Ma partiamo dal principio.
In occasione del rinnovo della convenzione con il Gruppo Alpini di Lomagna per la gestione di quella struttura comunale conosciuta da tutti come “Casetta degli alpini”, il Comune ha fatto, nel mese di ottobre 2019 tramite il suo tecnico, un primo sopralluogo che ha rilevato diverse irregolarità.
A partire dalle informazioni, ormai di dominio pubblico, sulla casetta degli alpini, il 27 Novembre il Capogruppo di UpL Mauro Sala, inviava al Segretario comunale un esposto richiedendo un ulteriore sopralluogo, oltre all’accesso agli atti.
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Non ci è dato sapere per quale motivo il primo sopralluogo, effettuato sicuramente prima del 27 novembre, non sia rilevabile in nessun documento del Comune pur essendo effettivamente avvenuto, e dopo il quale gli alpini hanno di fatto sanato parte delle irregolarità rilevate.
Il 05 Dicembre dopo l’esposto di Mauro Sala il sopralluogo (questa volta ufficiale) DEVE per forza avvenire, e rileva le irregolarità rimaste e per le quali viene dichiarata l’inagibilità dell’immobile.
Anche se il Comune, di fatto, era già a conoscenza delle irregolarità della struttura nella relazione tecnica si legge: “A seguito dell’esposto pervenuto in data 28 novembre 2019, a firma del dott. Mauro Sala”, quasi a voler giocare allo scaricabarile.
In tutta questa sequenza di date appare chiaro come dopo il primo sopralluogo, probabilmente non ufficiale, si sia tentato di sistemare le cose “senza dare troppo nell’occhio”.
L’intervento del Capogruppo di minoranza, viene visto in questo caso come fuori luogo, perché denuncia una situazione che poteva forse essere sanata senza troppo clamore, ma di fatto toglie il velo su una modalità di lavoro ormai consolidata nel tempo, che lascia il nostro assessore all’urbanistica libero di dire tutto e il contrario di tutto sia con le realtà del territorio che con gli uffici.
La sua modalità di rimanere sganciato da chiunque gli permette di avere il massimo controllo sugli altri, ma viceversa, di non avere controllo da parte di nessuno.
La tecnica è ottima, e funziona bene da ormai un decennio, ma anche i migliori sbagliano, e anche a lui in questo caso deve essere sfuggita qualche parola di troppo che è costata cara al nostro gruppo Alpini.
A completare il danno arrivano poi quelli che, senza fare analisi alcuna, si soffermano solo sulle conseguenze e sul guaio che ne è scaturito, è così che il capogruppo di UpL diventa l’uomo cattivo che ha urlato ai quattro venti delle irregolarità, rischiando anche di essere insultato per aver fatto solo quello che un buon consigliere dovrebbe fare, e cioè vigilare sull’operato dell’amministrazione e, nel caso di irregolarità, chiedere l’intervento di chi di dovere. Inoltre portando l’attenzione sul capogruppo di UpL la si è distolta dal vero “protagonista”, l’assessore Fumagalli che ben presente ed accondiscendente nel momento in cui le irregolarità venivano commesse, era consapevole, a differenza degli Alpini, delle conseguenze che ne sarebbero scaturite.
Questa strana anomalia, per cui chi denuncia una qualsiasi irregolarità finisce per passare come il delatore guastafeste è sinceramente odiosa oltre ad avere il sapore dell’omertà.

Per questo credo che l’intera amministrazione debba a tutti noi cittadini delle scuse, per la cattiva gestione di una faccenda che, per i contorni assunti, non può che lasciare l’amaro in bocca.
Delle scuse, inoltre, dovrebbero andare al gruppo degli alpini, che, in buona fede, si sono fidati delle parole di un esponente dell’amministrazione, che si sono poi rivelate inaffidabili, e che rischiano ora di appannare l’immagine di una realtà leale ed operosa verso il territorio come nessun’altro.

Gruppo Uniti per Lomagna