La targa Martiri delle Foibe ‘sparita’, rimossa dal Comune per sicurezza

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La sparizione dell’insegna dedicata ai Martiri delle Foibe

Nessun ladro, l’ha rimossa il Comune per evitare vandalismi

LECCO – Anche quest’anno si è temuto l’ennesimo deprecabile rito legato al Giorno del Ricordo, la vandalizzazione dell’insegna di Riva Martiri delle Foibe, che questa mattina non capeggiava più sul lungolago di Lecco dove questa sera, lunedì, saranno commemorate le vittime della storica tragedia.

In passato la stessa insegna era stata gettata nel lago e ritrovata anni dopo dai sub che ripulivano le sponde durante una giornata dedicata all’ecologia, lo scorso anno la stessa era stata ritrovata a mezz’asta, sul palo che la sosteneva.

La targa Riva Martiri delle Foibe ritrovata nel lago dai sub nel 2013

Così anche questa mattina, non vedendola al suo posto, qualcuno ha pensato potesse esserci stato lo ‘zampino’ dei vandali. Questa volta, così come del resto poi accaduto nel 2019, è invece intervenuto il Comune di Lecco che, per evitare spiacevoli episodi, ha deciso di rimuovere la targa alla vigilia del Giorno del Ricordo per riporla in tempo per le celebrazioni.

Lo conferma il sindaco Virginio Brivio, a margine di una conferenza stampa che si è svolta in mattinata.

La targa a mezz’asta nel 2019

Il primo cittadino fa sapere inoltre che anche la targa commemorativa dei repubblichini fucilati sarà nuovamente installata alle spalle dello stadio. Il Comune starebbe cercando una soluzione per evitare che venga nuovamente ‘strappata’ dalla sua sede. Era stato il consigliere comunale Alberto Anghileri a ritrovarla nel torrente Caldone lo scorso dicembre.

Il consigliere Anghileri ritrova la targa dedicata ai repubblichini gettata nel Caldone

La ‘premura’ dell’amministrazione comunale non è comunque piaciuta a Fratelli d’Italia, in particolare al coordinatore Giacomo Zamperini:  “Il comune di Lecco, per precauzione, fa sparire il cartello che intitola una parte del lungolago “Riva Martiri delle Foibe”, prima che venga vandalizzata dai soliti vigliacchi. A me sembra francamente un segnale di debolezza. Cosa succederebbe se questa procedura fosse applicata anche a “Via dei Partigiani” oppure alle numerose targhe in ricordo delle vittime del nazismo? Anche dopo 70 anni, noi non dimentichiamo!”

“Solo qualche giorno fa – ha ricordato Zamperini –  la città è stata oggetto di inaccettabili attacchi alla memoria degli infoibati e degli esuli, con volantini contenenti un mucchio di menzogne volte a mistificare la storia ed affissi abusivamente”.