Ospedale di Merate, Scorzelli rischia il licenziamento: “Ho fatto solo il mio dovere”

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Francesco Scorzelli

Nono procedimento disciplinare nei confronti di Scorzelli, coordinatore infermieristico al Mandic

L’Asst Lecco gli contesta di aver disatteso gli ordini, ma lui ribadisce: “Era una richiesta illegittima. In piena emergenza Covid il mio personale non era sufficientemente protetto”

MERATE – Ha ribadito di aver disatteso gli ordini ritenendo che il suo personale non avrebbe potuto svolgere il servizio in sicurezza, mancando adeguati presidi di protezione individuale e formazione. E ha anche sottolineato di non aver mai oltrepassato il limite nei toni utilizzati nella corrispondenza con l’azienda.

Si è tenuta ieri, giovedì, nell’aula blu della palazzina amministrativa dell’Asst Lecco di via dell’Eremo l’audizione di Francesco Scorzelli, coordinatore infermieristico del servizio trasporti centralizzati all’ospedale Mandic di Merate, sottoposto a procedimento disciplinare per aver disatteso un ordine di servizio. Difeso dall’avvocato Gianluigi Valesini del foro di Pavia, Scorzelli, sindacalista della Rsu aziendale, ha ricostruito quanto avvenuto nel marzo scorso quando, in piena emergenza Covid, si era rifiuto di eseguire una direttiva impartita dai vertici dell’azienda, ritenendo di non aver avuto il tempo necessario per formare i colleghi al corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.

“Come preposto sono responsabile della sicurezza di chi lavora con me – puntualizza Scorzelli -. Non c’erano le condizioni di lavorare senza evitare di contagiare gli altri ed essere contagiati. L’ordine che mi era stato impartito era illegittimo e per questo mi ero rifiutato di eseguirlo”. Il battagliero sindacalista (lunedì era in prima linea a contestare l’arrivo dell’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera) ora rischia il licenziamento anche il virtù dei pregressi procedimenti disciplinari (questo è il nono) emessi nei suoi confronti. “Durante l’audizione il mio avvocato è stato un gigante. L’azienda cita gli articoli di legge troncandoli dove gli fa comodo. Attendiamo ora la decisione, ma se dovesse essere sfavorevole la impugneremo davanti al giudice del lavoro. Ho fatto semplicemente il mio dovere, cioè quello di non mettere a repentaglio la salute di colleghi e pazienti”.