Successo per lo spettacolo “E poi Dio creò la bicicletta”

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LECCO – Sacrificio, fatica, impegno; ma anche spirito di gruppo, solidarietà, costanza, tenacia, gioia, rispetto, collaborazione. Sono questi i veri valori del ciclismo, quelli che anche i ragazzi della Casa Don Guanella hanno messo in scena ieri sera all’Auditorium della Casa dell’Economia, di fronte ad un pubblico di quasi trecento persone, nello spettacolo dal titolo “E poi Dio creò la bicicletta”.

Un titolo che richiama uno scritto del celebre giornalista sportivo Bruno Raschi inciso anche sul monumento al ciclista posto al Santuario della Madonna del Ghisallo: “E poi Dio creò la bicicletta perché l’uomo ne facesse strumento di fatica ed esaltazione nell’arduo itinerario della sua vita”.

Accompagnati da musiche suggestive ed evocative che richiamavano diverse tradizioni culturali, i ragazzi di Casa Don Guanella, sotto la guida della coreografa Isabelle Cassinotti e del giovane e talentuoso pittore Afran, hanno usato i movimenti del loro corpo e i colori dei loro pennelli per offrire una rappresentazione originale del significato più autentico del ciclismo.

“La vita è gioia e dolore, morte e resurrezione. – ha ricordato in apertura Don Agostino – E il ciclismo ne è una metafora. Proprio grazie al ciclismo Casa Di Guanella è riuscita a fare coesione sociale, unendo tra loro giovani di ogni parte del mondo e permettendo loro di integrarsi con la città”.

Proprio la forza di questo legame è stato sottolineato nei suoi saluti dal presidente della Camera di Commercio di Lecco, Vico Valassi: “Con Don Agostino la Casa Don Guanella si è aperta alla città e ne è divenuta una parte integrante”. Da parte sua il vicepresidente Arnaldo Redaelli ha invece evidenziato i motivi che hanno portato la Camera di Commercio ad aderire con convinzione al Comitato: “La sfida di organizzare due arrivi del Lombardia e l’arrivo di una tappa del Giro d’Italia è stata colta per i ritorni economici che questi grandi eventi possono dare al benessere del nostro territorio. Ma, a monte, occorre riandare ai veri valori dello sport: quella solidarietà e quello spirito di gruppo che ben emerge dai vostri giovani. Valorizzare realtà come la Casa Don Guanella è compito del nostro Comitato”.