Stefano Motta, sindaco di Calco, ha scritto una lettera all’assessore al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti
“Siamo pronti a mettere in campo le risorse economiche necessarie ad accelerare la somministrazione del vaccino ai nostri concittadini”
CALCO – Una lettera all’assessore Letizia Moratti e al Presidente di Regione Attilio Fontana per chiedere di consentire agli amministratori locali di poter aiutare ‘concretamente’ ad accelerare i tempi della campagna vaccinale. E’ quella inviata dal sindaco di Calco, Stefano Motta, oggi, domenica 28 febbraio, al Pirellone.
“In questo secondo mese di marzo dell’era pandemica siamo di nuovo in una fase di “grave” emergenza e questo desta sconcerto e preoccupazione nella popolazione, già fortemente provata negli affetti e nelle risorse – scrive il primo cittadino -. Qui dalle nostre parti il mese di marzo non è più evocativo del solo cambio di stagione e dell’arrivo della primavera. Tornano in mente la “zona rossa”, il lockdown e le sirene delle ambulanze.
Diversamente da un anno fa oggi abbiamo però la certezza di avere un rimedio, una soluzione alla pandemia, abbiamo il vaccino. Non in quantità sufficiente per debellare il virus in tempi ristretti, come avremmo sperato, ma abbastanza per salvare qualche vita umana in più.
Anche noi sindaci teniamo molto alla salute dei nostri concittadini, sono persone che spesso conosciamo per nome ed a cui dobbiamo rendere conto giorno per giorno. Sono convinto che ha accettato il suo importante ruolo di Assessore al Welfare della Regione Lombardia con lo stesso nostro spirito, con coscienza e responsabilità.
Per questo oso chiederle un maggiore impegno sul fronte vaccinale e le rivolgo alcune domande: è troppo chiederle di vaccinare i cittadini lombardi 24h su 24h? Posso chiederle di somministrare il vaccino nei giorni feriali e nei giorni festivi, senza interruzioni? Mi permette di chiederle di renderci partecipi in modo trasparente ed in tempo reale, anche sotto vincolo di riservatezza, dei numeri e dei nomi delle persone vaccinate in ogni comune?
Ai tempi della prima ondata pandemica il Comune che rappresento, mentre attendeva con trepidazione di ricevere le forniture della Protezione Civile, ha investito circa 15.000 euro di fondi propri per acquistare e distribuire ai cittadini mascherine chirurgiche, quando ancora si faceva fatica a trovarle e le persone chiedevano aiuto.
Noi amministratori locali siamo pronti a mettere a disposizione della Regione le risorse economiche necessarie per ingaggiare medici e personale sanitario privato pur di accelerare la somministrazione dei vaccini ai nostri concittadini. E non mi dica, la prego, che non ci sono vaccini, perché questa è una risposta che può dare solo chi non ha più neanche un vaccino in “frigorifero” e li ha già tutti somministrati, fino all’ultimo disponibile. E sta già operando, di conseguenza, per assicurare la celere e tempestiva consegna delle partite di vaccino che arriveranno.
So che ha molto da fare e non voglio tediarla oltre. Se l’ho disturbata è anche perché, oltre un mese e mezzo fa, mi è stato chiesto dai suoi funzionari di mettere a disposizione alcune strutture comunali per la campagna vaccinale. L’ho fatto e non ne ho saputo più nulla. Qualche distrazione ci può stare anche per funzionari preparati come quelli lombardi. E infatti ce ne siamo fatti una ragione.
Ora però dobbiamo fare fronte comune e dare il senso e la dimostrazione di una mobilitazione collettiva. Le assicuro che questo senso e questa consapevolezza proprio non si avverte.
La prego di tenermi a sua disposizione per l’aiuto che le serve e, per cortesia, se proprio ritiene inutile e dannoso coinvolgere sindaci e amministratori locali almeno chieda ai suoi collaboratori e funzionari di mostrare un po’ più di calore e di umanità verso le persone in attesa del vaccino perché i messaggi sms che i cittadini ricevono sono tutto fuorché rassicuranti e, in molti casi, vengono interpretati con sfiducia verso la nostra Istituzione regionale. La ringrazio per ciò che potrà fare”.