Incidenza del virus in calo e ben sotto la soglia di allarme nel lecchese
Signorelli: “Contagi più bassi ma non siamo ancora fuori dalla terza ondata. Grande sforzo della Lombardia sul fronte dei vaccini”
LECCO – Continuano a scendere i numeri dei contagi in provincia di Lecco. che da inizio aprile sono al di sotto quota dei cento casi quotidiani e nell’ultima settimana sono scesi sotto i cinquanta casi. Diminuisce così anche l’incidenza del virus nel nostro territorio ormai ben lontani dalla soglia di allarme dei 250 casi/100 mila abitanti.
Se a fine marzo l’ambito di Lecco contava 268 casi (ogni 100 mila abitanti) si è scesi ora a 135 casi. Ancor più bassi i dati dell’ambito di Bellano, 86 casi (ogni 100 mila abitanti), e dell’ambito di Merate con 98 casi (ogni 100 mila abitanti).
Un miglioramento evidente che lascia intravedere la conclusione anche di questa terza ondata di pandemia, iniziata lo scorso marzo.
“Sta perdendo forza, ma se la prima ondata si era ridotta praticamente a zero, la seconda ha prodotto una curva che non si è mai azzerata totalmente e oggi non siamo ancora a quei numeri di fine seconda ondata. Occorre prudenza” spiega Carlo Signorelli, professore lecchese ordinario di Igiene e Sanità pubblica all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e tra i consulenti della Regione per l’emergenza sanitaria.
“Serve cautela, dunque, anche perché le riaperture sono avvenute in un momento in cui il numero di contagi non è cosi basso e la percentuale di vaccinati ancora non così alta – aggiunge il prof. Signorelli – c’è da dire che la Lombardia sta facendo uno sforzo importante sul fronte delle vaccinazioni, dosi di siero ne sono arrivate molte ora e nei prossimi giorni vedrete dei numeri da ‘capogiro’ per numero di vaccinazioni”.
Lo stesso Signorelli è impegnato con il San Raffaele al grande hub vaccinale di Novegro, nel milanese: “Abbiamo superato solo qui le 4 mila somministrazioni giornaliere e arriveremo a 5 mila. Credo che la Lombardia possa arrivare a realizzare fino a 100 mila vaccinazioni giornaliere, significa vaccinare un milione di persone ogni dieci giorni”.