Appuntamento l’11 e il 12 marzo con “La montagna in tutti i sensi”, evento che unirà cucina, cultura e territorio
“C’è un forte bisogno di salvaguardare la natura ambientale e umana, sperando che i giovani siano il motore di una nuova società”
CASARGO – In questi due anni di pandemia la montagna è diventata un luogo in cui rifugiarsi, capace di far dimenticare i periodi in lockdown e di rendere possibile la riconquista della libertà. Lo sa bene la cooperativa Liberi Sogni, che ha deciso di raccontare la montagna e tutelarla attraverso il progetto “La montagna in tutti i sensi”, incentrato sulla riappropriazione dei sensi.
I sintomi del Covid-19 hanno fatto sperimentare a molti la perdita del gusto e dell’olfatto, ed è per questo che gli eventi in programma l’11 e il 12 marzo saranno incentrati sui profumi, gli odori e i sapori delle ricette tradizionali dell’alta Valsassina, connettendoli alle storie e ai saperi degli anziani. A dare un tocco di modernità i giovani del Cfpa Casargo, che verranno coinvolti nella realizzazione di piatti tipici durante i pranzi e le cene.
“Si è pensato di condurre i ragazzi in un percorso formativo esperienziale in grado di portarli a esplorare e conoscere il territorio locale, raccogliendo non solo erbe selvatiche ma anche storie legate alle antiche ricette – racconta Marco Cimino, direttore del Cfpa Casargo -. Per loro è giunto il momento di mostrare e comunicare al pubblico gli esiti del lavoro svolto finora”.
Durante l’anno scolastico gli studenti hanno infatti portato avanti parallelamente tre filoni laboratoriali, in forte sinergia con gli operatori della cooperativa Liberi Sogni e i docenti ed educatori del Cfpa di Casargo. Nella fase didattica gli alunni delle classi seconde con indirizzo cucina, sala e pasticceria hanno raccolto informazioni sulle ricette tradizionali dell’alta valle, ricostruendo storie e leggende appartenenti alle antiche lavorazioni; hanno imparato a riconoscere le erbe selvatiche che crescono nei boschi attorno alla scuola, hanno studiato le diverse forme di narrazione e storytelling connesse con i territori e le comunità. Il tutto con l’obiettivo finale di raccontare la montagna attraverso una mostra collettiva capace di chiamare in causa non solo i cinque sensi, ma anche l’anima e il cuore. L’esposizione sarà visitabile durante l’iniziativa, realizzata con un erbario composto con erbetta di montagna.
Spazio nel corso dell’evento anche per interviste a tema culinario e showcooking, mentre i più piccoli potranno cimentarsi nei laboratori alla scoperta delle erbe selvatiche. A cofinanziare il progetto anche Fondazione Cariplo (progetto Museo di Comunità), ennesima dimostrazione di come la sinergia di tanti soggetti sia stata fondamentale per portare avanti l’iniziativa. “Siamo contenti della collaborazione che si è creata: tutti hanno dato il massimo impegno e speriamo che sia solo la prima di tante – commenta Veronica Pandiani, coordinatrice del progetto -. In vista del futuro bisogna imparare a salvaguardare la natura affinché nulla vada perso, e soprattutto i giovani dovranno essere il motore di una nuova società”.