MILANO – Apparecchi per denti non necessari al paziente o gonfiati nei costi, così come i conti per protesi ortodontiche rimpinzate di voci accessorie, tutto questo per garantirsi una percentuale di guadagno promessa dall’azienda fornitrice: è quanto avrebbero scoperto i finanzieri di Milano nell’inchiesta che vede indagate 11 persone di cui tre sottoposte agli arresti domiciliari per corruzione e atti contrari ai doveri di ufficio.
Al centro dell’indagine ci sarebbe un’azienda leader nel settore dell’odontotecnica che avrebbe operato “con la compiacenza di medici operanti presso molteplici Aziende Ospedaliere pubbliche lombarde” spiegano i finanzieri.
“In particolare, la predetta società, tramite il suo legale rappresentante pro-tempore e fidati collaboratori del medesimo – scrive la Guardia di Finanza – avrebbe intrattenuto accordi corruttivi con odontoiatri in servizio presso ambulatori pubblici i quali avrebbero prescritto protesi, accessori e manufatti ortodontici anche in eccesso e/o non necessari, maggiorando così i correlati prezzi poi direttamente pagati dall’inconsapevole paziente”.
Nel corso delle attività investigative, sono poi emersi nuovi fatti coinvolgenti un medico già operante presso una struttura privata convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale che avrebbe ottenuto circa 26.000 euro in più tranche, dal rappresentante legale pro-tempore dell’impresa, per il tramite di un suo dipendente, quale “dazione corruttiva”.
“All’odontoiatra – spiegano gli inquirenti – sarebbe stata riconosciuta una percentuale pari al 10% sul fatturato annuo realizzato dalla società investigata, grazie alle prescrizioni mediche rilasciate presso la Clinica in cui operava il medico tratto in arresto”.
Contestualmente all’esecuzione della misura cautelare personale, sono in corso perquisizioni nelle provincie di Brescia e Milano.