Il report della Provincia evidenzia il gap tra domanda e offerta di lavoro in alcuni settori come metalmeccanico, costruzioni e commercio
“Uno strumento utile per capire le esigenze del territorio e orientare la scelta delle famiglie. Necessario riqualificare i percorsi di studio”
LECCO – Quasi quattro candidati su dieci non hanno le competenze richieste dalle aziende, nel frattempo la popolazione ‘attiva’ è calata di tre punti percentuali dal 2020 ad oggi, altrettanto (+3%) è cresciuta la disoccupazione giovanile, ora al 18,8%: è lo scenario dentro il quale la Provincia di Lecco ha messo a confronto mercato del lavoro e mondo della formazione per analizzare quel ‘solco’ creatosi negli anni tra ciò che le imprese cercano e le figure professionali preparate dalle scuole.
Un divario che scontenta tutti, sia le imprese in cerca di personale che i giovani in cerca di occupazione, e che risulta evidente in comparti come il metalmeccanico ma anche nelle costruzioni e nel settore dell’elettronica dove ci sono forti difficoltà di reperimento di operatori.
Lo conferma il rapporto elaborato dalla Provincia e presentato lunedì in sala Ticozzi: “E’ uno studio che come ente abbiamo fortemente voluto – ha sottolineato la presidente della Provincia, Alessandra Hofmann – uno strumento che vuole mettere nelle mani di tutti, sia degli operatori del mondo del lavoro che della formazione, i dati raccolti per effettuare delle riflessioni e capire come intervenire per ridurre quel disallineamento tra domanda e offerta di lavoro, affinché i nostri ragazzi non debbano spostarsi di provincia per trovare impiego”.
Per Hofmann è necessario “riqualificare i percorsi scolastici delle nostre scuole superiori, per rispondere meglio alle esigenze del mercato di lavoro, attenta alle necessità delle aziende del territorio, favorendo al contempo abilità e talenti dei nostri giovani”.
“Il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro è uno dei problemi più importanti del nostro sistema economico – è intervento il consigliere Carlo Malugani – le imprese lecchesi cercano prevalentemente profili tecnici, sia per quanto riguarda l’ambito operaio che impiegatizio. E’ necessario intervenire con lungimiranza, ripensare al nostro sistema scolastico e della formazione, investendo anche sulla formazione professionale continua”.
Il rapporto analizza sette settori dell’economia, prendendo in riferimento quegli ambiti accessibili dopo diploma tecnico o di scuola di formazione professionale, analizzando per ognuno la richiesta di personale espressa dalle imprese e quante di queste potenziali assunzioni sono rivolte anche a giovani diplomati senza esperienza, confrontandone il numero con la media annua dei diplomati in quell’ambito, arrivando così ad evidenziare il mismatch che risulta importante soprattutto in alcuni settori.
“E’ importante creare corrispondenza tra offerta formativa e domanda sul mercato del lavoro, perché se è vero che i nostri giovani possono anche spostarsi nel mondo per trovare la propria collocazione, vogliamo che il territorio sia in grado di trattenere i propri talenti – ha spiegato Rossella Riccò responsabile area Studi e ricerche di Odm consulting che ha realizzato il rapporto – E’ necessario che l’offerta formativa segua l’evoluzione del mercato del lavoro e se è giusto che i giovani si orientino rispetto alle loro attitudini, è importante anche tenere conto delle prospettive professionali che il territorio può offrire”.
Agroalimentare
Il settore occupa circa 3,5 mila persone in provincia, il 4,6% del totale dei lavoratori nel lecchese. Nel 2021 le imprese prevedevano l’assunzione di 240 persone con diploma tecnico e altrettanti con diploma di scuola professionale riscontrando difficoltà di reperimento del 33,8% per i primi e fino all’84% per i diplomati professionali.
Mediamente, le imprese ricercano 50 lavoratori ogni anno alla prima esperienza contro una media di 21 diplomati annui, mentre sono soddisfatte nei numeri le richieste di personale con qualifica professionale (97 potenziali assunzioni su media 107 diplomati annui)
Commercio
Il commercio occupa circa 17 mila persone in provincia, il 16% del totale dei lavoratori nel lecchese. Nel 2021 le imprese prevedevano l’assunzione di 2450 persone con diploma tecnico e 670 con diploma di scuola professionale riscontrando difficoltà di reperimento del 26% per i primi e del 40% per i diplomati professionali.
Mediamente, le imprese ricercano 799 lavoratori ogni anno alla prima esperienza contro una disponibilità media di 209 diplomati annui e 286 con diploma professionale a fronte di 78 diplomati annui.
Edilizia
Il settore delle costruzioni occupa circa 8,8 mila persone in provincia di Lecco, 8,2% del totale dei lavoratori nel lecchese. Nel 2021 le imprese prevedevano l’assunzione di 250 persone con diploma tecnico e 390 con diploma di scuola professionale riscontrando difficoltà di reperimento del 56% per i primi e del 46% per i diplomati professionali.
Mediamente, le imprese ricercano mediamente ogni anno 56 lavoratori formati ma senza esperienza contro una disponibilità media di 65 diplomati annui e 83 con diploma professionale a fronte di solo 11 diplomati annui con un disallineamento tra domanda e offerta di lavoro evidentemente ampio.
Elettrico-elettronico
Il settore occupa circa 3,7 mila persone in provincia, il 3,5% del totale dei lavoratori nel lecchese. Nel 2021 le imprese prevedevano l’assunzione di 280 persone con diploma tecnico e 310 con diploma di scuola professionale riscontrando difficoltà di reperimento nel 70% dei casi per i primi e nel 51% per i diplomati professionali.
Mediamente, le imprese ricercano 78 lavoratori ogni anno alla prima esperienza contro una disponibilità media di 44 diplomati annui e 93 con diploma professionale a fronte di 42 diplomati annui. Anche in questo caso, le competenze sul mercato del lavoro sono inferiori alle aspettative delle aziende.
Metalmeccanico
Il metalmeccanico è il cuore del sistema economico lecchese e occupa circa 20,8 mila persone in provincia, il 25% del totale dei lavoratori nel lecchese. Nel 2021 le imprese prevedevano l’assunzione di 1750 persone con diploma tecnico e 2300 con diploma di scuola professionale riscontrando difficoltà di reperimento del 50% per i primi e del 54% per i diplomati professionali.
Mediamente, le imprese ricercano 581 lavoratori ogni anno alla prima esperienza contro una disponibilità media di 68 diplomati annui e 736 con diploma professionale a fronte di 213 diplomati annui. Il ‘gap’ in questo caso è di oltre cinquecento posizioni lavorative.
Sanità
La sanità nel lecchese occupa circa 3,4 mila persone in provincia, il 3,3% del totale dei lavoratori nel lecchese. Nel 2021 le imprese prevedevano l’assunzione di 430 persone con diploma tecnico e 140 con diploma di scuola professionale riscontrando difficoltà di reperimento del 37% per i primi e del 50% per i diplomati professionali.
Mediamente, le imprese ricercano 36 lavoratori ogni anno alla prima esperienza contro una disponibilità media di zero diplomati annui e 60 con diploma professionale a fronte di un’offerta più abbondante, in media 188 diplomati annui.
Turismo ristorazione
Questo settore occupa circa 8,5 mila persone in provincia, l’8% del totale dei lavoratori nel lecchese. Nel 2021 le imprese prevedevano l’assunzione di 400 persone con diploma tecnico e 1200 con diploma di scuola professionale riscontrando difficoltà di reperimento nel 30% dei casi per i primi e nel 33% per i diplomati professionali.
Mediamente, le imprese ricercano 122 lavoratori ogni anno alla prima esperienza contro una disponibilità media di 146 diplomati annui e 337 con diploma professionale a fronte di 224 diplomati annui.
Professioni informatiche
Il settore dell’informatica occupa circa 4,7 mila persone in provincia, il 4,4% del totale dei lavoratori nel lecchese. Nel 2021 le imprese prevedevano l’assunzione di 190 persone con diploma tecnico riscontrando difficoltà di reperimento del 30%.
Mediamente, le imprese ricercano 36 lavoratori ogni anno alla prima esperienza contro una disponibilità decisamente più grande di 181 diplomati annui