Beni sequestrati alla mafia: tra successi e criticità da risolvere

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L'ex pizzeria Giglio

LECCO – Termineranno tra aprile e giugno del prossimo anno i lavori di ristrutturazione dell’ex pizzeria Giglio, l’immobile confiscato alla ‘ndrangheta negli anni Novanta, e destinato a trasformarsi in un centro diurno per gli anziani, così come stabilito dalla legge 109 del 1996 che prevede il riutilizzo ai fini sociali dei beni sequestrati alla mafia.

Sono stati i rappresentati del Comune di Lecco ad illustrare il cronoprogramma dei lavori relativi allo stabile, ieri, durante l’incontro con il Nucleo di supporto dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e Destinazione dei beni immobili confiscati per la Provincia di Lecco, istituito presso la Prefettura di Lecco, alla sua sesta riunione dall’inizio dell’anno.

Il Nucleo è coordinato da un dirigente prefettizio, e, in qualità di componenti, partecipano rappresentanti della Questura di Lecco, del Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, della cancelleria del Tribunale di Lecco, della Camera di Commercio, dell’Agenzia del Territorio, dell’Agenzia delle Entrate, dell’Agenzia del Demanio, nonché rappresentanti dei movimenti antimafia “Libera” e “Progetto San Francesco”.

All’ordine del giorno, nella giornata di ieri, la verifica dello stato manutentivo ed occupazionale dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata presenti sul territorio lecchese . Risultato: i 33 edifici presenti in provincia sono in maggioranza già utilizzati secondo le finalità previste, fa sapere la Prefettura, mentre per alcuni (ubicati nei Comuni di Olginate, Cesana Brianza e Costa Masnaga) sono presenti ancora delle criticità.

Come nel caso della pizzeria Giglio, per i due appartamenti assegnati al Comune di Olginate sono ancora in corso opere di ristrutturazione, mentre il terreno assegnato al Comune di Cesana Brianza, non è stato ancora utilizzato poiché sommerso dalle acque lacuali. In ogni caso, i sindaci dei rispettivi paesi hanno assicurato il massimo impegno per il superamento delle problematiche.

Più complessa invece, spiega nel comunicato la Prefettura, è la situazione a Costa Masnaga, dove sul complesso immobiliare in questione, oggetto di un piano di recupero per l’edificazione di alloggi per anziani, insiste, in quanto limitrofo, anche l’attuale centro di culto islamico, ed è in corso da tempo un dialogo tra Comune e la comunità mussulmana per raggiungere una soluzione.

Infine, il presidente dell’Aler ha confermato il termine dei lavori all’immobile stanziato a Torre de Busi, che dovrebbero concludersi entro la fine del prossimo ottobre.

Di seguito la tabella (cliccare sull’immagine per visualizzarla) riportata dal sito dell’Agenzia Nazionale dei beni confiscati alla criminalità organizzata, relativa alla situazione  Comune per Comune, nella Provincia di Lecco.

* Il totale va inteso al netto degli immobili non confiscati in via autonoma.