Nessun offerta per l’immobile che ospitava la casa di riposo di Civate
All’asta per 200 mila euro. Comune interessato “ma il costo è ancora troppo alto”
CIVATE – Nulla di fatto per Villa Sacro Cuore: è andata infatti deserta l’asta indetta per la vendita dell’immobile, già sede della casa di riposo di Civate e situato nel centro storico del paese.
Nonostante il forte ribasso, al prezzo di 202 mila euro contro i 639 mila del valore di mercato periziato, nessun compratore si è presentato all’associazione notarile, dove martedì mattina si è svolta la gara per l’alienazione del bene.
Un esito non così sorprendente, essendo l’immobile in questione posto in un ambito storico e il vincolo della Soprintendenza potrebbe aver scoraggiato gli interessamenti che si erano manifestati in anni passati.
L’edificio era stato acquisito nei primi anni Duemila, dopo il trasferimento della Rsa nell’attuale sede di via Cerscera, da una società immobiliare bergamasca che nel 2004 aveva presentato un progetto di ristrutturazione prevedendo degli appartamenti residenziali, un progetto rigettato dall’allora amministrazione.
Nel 2008 è stato apposto il vincolo dalla Soprintendenza e nel 2013 è sopraggiunto il fallimento dell’immobiliare. Nel 2019, il tribunale di Bergamo ha dichiarato l’abbandono del bene, la cui competenza è passata al Tribunale di Lecco che ne ha nominato un custode.
Il Comune vede un’opportunità nella riqualificazione dello stabile, oggi fatiscente, ma per ora l’importo di vendita è considerato non appetibile:
“Villa Sacro Cuore è di importanza strategica per ridare vita al centro storico, dal punto di vista dei servizi – spiega il sindaco Angelo Isella – il Comune a suo tempo si è insinuato nel fallimento della società immobiliare, per un importo di circa 60 mila euro di tasse dovute, è una cifra di cui dobbiamo tenere presente nel computo finale dell’eventuale acquisto. Per questo, per il nostro bilancio, oggi il prezzo è ancora alto”.
L’interesse dell’amministrazione di Civate sull’immobile resta: “Abbiamo effettuato un sopralluogo con Soprintendenza e il Politecnico. Quello che ci piacerebbe realizzare all’interno è una struttura di semi-autonomia per anziani, ovvero degli appartamenti dove gli anziani possono gestirsi autonomamente ma anche con dei servizi collocati nell’immobile come un ambulatorio medico, una palestra, la mensa. Sarebbe dunque struttura dunque intermedia rispetto ad una RSA”.