MILANO – Dopo un ampio e articolato dibattito, il Consiglio regionale ha respinto con 39 voti contrari (20 voti a favore e 2 gli astenuti) una mozione sul riconoscimento delle unioni di fatto, proposta dal gruppo Sel e illustrata dalla Presidente Chiara Cremonesi.
Il testo chiedeva di promuovere la costituzione dei registri delle unioni civili nei Comuni della Lombardia, di prevedere a livello regionale il riconoscimento e la tutela delle forme di convivenza e di estendere a coloro che sono iscritti ai registri delle unioni civili le opportunità e le agevolazioni previste da Regione Lombardia.
La mozione è stata votata anche dal gruppo Pd che con il suo Presidente, Luca Gaffuri, ha posto l’accento sul diritto di accesso ai servizi e sull’auspicio che si arrivi ad una legislazione nazionale sull’argomento. In tal senso ha proposto tre emendamenti accettati dalla relatrice. Voto favorevole anche dal gruppo Idv, che ha ritenuto il testo persino “timido”, secondo l’affermazione del Presidente Stefano Zamponi, per il quale “il regime dei diritti e dei doveri va esteso anche alle coppie dello stesso sesso”.
Nel motivare la contrarietà del Pdl, il Presidente del Gruppo Paolo Valentini ha dichiarato che si tratta di importanti questioni di principio su cui si deve trovare una soluzione globale e di portata più ampia. Per il Pdl è intervenuto anche Stefano Carugo.
Voto contrario anche per Enrico Marcora (UdC) secondo il quale una mozione non è lo strumento idoneo né la Regione la sede più opportuna. Dal Consiglio regionale, ha detto Marcora, dovrebbe giungere uno stimolo perchè venga messo nell’agenda del Parlamento l’adeguamento della disciplina giuridica per le forme di convivenza e le unioni diverse dal matrimonio costituzionalmente sancito.
In dichiarazione di voto per Sel, Giulio Cavalli ha rivendicato il diritto di parlare di affetti e di accendere il dibattito su una questione “alta” del costume e della politica.