Laorca. Strada allargata di 30cm, Redaelli può tornare a casa

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LECCO –  Vi ricordate la storia del signor Giacomo Redaelli, classe 1931, che non poteva più vivere nella sua cascina fuori Laorca per colpa di una strettoia che non consentiva il passaggio a mezzi a quattro ruote? Ne avevamo parlato nell’articolo intitolato “Per 30cm i mezzi non passano e non puo’ andare a casa” descrivendo il problema risolvibile con il semplice allargamento di soli 30 centimetri di un muro di sostegno, opera che la famiglia Redaelli (mamma Paola, e i figlio Giulio e Massimo) erano pronti a effettuare a proprie spese.

Subito dopo la pubblicazione di quell’articolo il Comune di Lecco, nella persona dell’assessore Ivano Donato, si era attivato per capire di chi fosse la competenza, o meglio la proprietà di quel muro che sostiene la scalinata che porta al cimitero di Laorca e “rimpicciolisce” l’inizio di via Crogno. Per il Comune quel muro resta della parrocchia di Laorca; per la parrocchia, come spiegò alla famiglia Redaelli don Emilio Colombo quel muro è del Comune. Ancora oggi non si è capito di chi sia effettivamente la proprietà, ma quel che più conta è che Comune e Parrocchia hanno deciso in accordo di dare alla famiglia Redaelli il benestare per i lavori.

Giulio, supportato dai fratelli Angelo e Nazzaro Adamoli muratori di professione e Alessandro Invernizzi, in un solo giorno hanno allargato e ripristinato al meglio il muro della scalinata, ma non solo, hanno collocato sopra il muro anche una protezione in legno che prima non esisteva.

A opera conclusa, Giulio, come aveva annunciato, ha acquistato un nuovo mezzo a 4 ruote con il quale ora può portare avanti e indietro comodamente papà Giacomo, prima di oggi obbligato a essere caricato sul rimorchio di un trattorino. Un lavoro, quello svolto, dalla precisione millimetrica proprio per non andare a modificare la scalinata, dimostrando di non aver abusato della fiducia di Comune e parrocchia. Infatti, come testimoniano le foto scattate da Giulio, il mezzo passa appena appena… servivano giusto 30 centimetri. E Giulio a nome della sua famiglia ringrazia: “tutti coloro che hanno concesso e partecipato ai lavori per poter transitare con questo mezzo speciale dal paese a casa. Ora il nonno disabile non lo ferma nessuno!”.