E’ tornata l’iniziativa che interesserà cinque Comuni sul lago
Pulizia e manutenzione di spiagge e spazi pubblici incontra l’inclusione sociale di soggetti fragili o svantaggiati
MANDELLO – Due squadre di manutentori in azione fino a ottobre sulle rive del lago, curandone spiagge e spazi pubblici, pulendo, tagliando, diserbando anche in prossimità di ferrovie, parchi, strade interne e pedonali. Persone che agiscono in luoghi che a loro volta le influenzano, facendole sentire socialmente incluse attraverso il lavoro. Si basa su questo assunto il progetto ‘Rive pulite’, ripartito per il secondo anno consecutivo e che già sta interessando come in passato cinque Comuni rivieraschi: Abbadia, Mandello, Varenna, Perledo e Bellano.
Stamattina, mercoledì, la conferenza di presentazione alla Polisportiva di Mandello, con tanti attori intervenuti per illustrare minuziosamente continuità e novità di questa iniziativa che, al di là degli enti comunali, è promossa da Fondazione Comunitaria del Lecchese che la sostiene grazie al Fondo Aiutiamoci nel lavoro, Comunità Montana Valsassina Valvarrone d’Esino e Riviera, Ambito territoriale di Bellano, Servizio educativo al lavoro di Mestieri Lombardia, Consorzio Consolida, cooperativa sociale Sineresi, cooperativa sociale Larius e Azienda socio-sanitaria territoriale.
Ad aprire l’incontro Gabriella Del Nero, presidente ambito distrettuale di Bellano: “E’ passato un anno dal lancio del progetto ‘Rive pulite’ ed è bello ritrovarsi ancora qui dopo la prima sperimentazione. Abbiamo voluto dargli continuità apportando alcuni aggiustamenti, coinvolgendo però gli stessi soggetti”. Dopo di lei Maria Grazia Nasazzi, presidente Fondazione comunitaria del Lecchese: “Una sfida che si basa su cura di luoghi e legami, in sintonia con tre parole che come fondazione cerchiamo di trasmettere da qualche tempo a questa parte: appartengo, sostengo e curo. Tutti noi apparteniamo a un territorio e proviamo a sostenerlo mettendo in campo delle risorse, leggendo i bisogni delle persone che vi abitano, ed è ciò che ‘Rive pulite’ si propone di fare”.
Importante novità del 2023 lo stanziamento di risorse anche da parte degli enti locali: a finanziare la prima edizione ci aveva pensato in toto Comunità Montana. “Sui 75 mila euro complessivi per il progetto – ha spiegato Federica Bolognani, coordinatrice Ufficio di Piano Ambito di Bellano – 32 mila arrivano da Comunità Montana Valsassina Valvarrone d’Esino e Riviera, 31 mila a valere sul Fondo Aiutiamoci nel Lavoro, una quota di investimento da ciascun comune e il resto da fundraising. Al centro di ‘Rive pulite’ c’è l’idea di promuovere e generare contesti inclusivi, capaci di sostenere soggetti fragili o in difficoltà, aiutandoli a superare gli ostacoli della vita. Il lavoro, in questo senso, è un’azione strategica che li spingerebbe a uscire dalla precarietà, pratica che va a incontrarsi con la valorizzazione del territorio, inteso come patrimonio e risorsa”.
Rispondere ai bisogni del territorio dunque, ma anche a quelli delle persone che lo abitano. Anche Guido Zucchi, assessore ai Servizi sociali del Comune di Mandello e portavoce degli altri enti inclusi nel progetto, ha spinto su questi due fattori: “Le squadre daranno una grossa mano alle amministrazioni, in difficoltà vista la forte concentrazione di persone e turisti sul lago, specialmente ora che la stagione estiva si è prolungata. Da ‘Rive pulite’ deriva però anche un vantaggio sociale: l’opportunità di dare lavoro per sei mesi continuativi a chi si trova in difficoltà economica”.
Saranno dieci i soggetti coinvolte nelle attività, alcuni con contratto di lavoro con la cooperativa Larius e altri in tirocinio a finalità riabilitativa e risocializzante. A coordinare e stabilire il calendario delle operazioni le Amministrazioni comunali implicate, incaricate di definire anche i luoghi di azione, aumentati rispetto allo scorso anno.
“Oltre al tema del lavoro – è intervenuto Marco Bottaro, direttore dell’unità locale di ‘Mestieri Lombardia’ – compare anche quello inerente la cura dello spazio pubblico, che appartiene alle amministrazioni tanto quanto ai cittadini, capace di generare lavoro e nuovi stili di comportamento, oltre che di appartenenza. Grazie a questo investimento inclusivo co-progettato insieme, nelle due edizioni del progetto sono stati stipulati 10 contratti di lavoro e avviati 12 percorsi socio-occupazionali. Speriamo che in futuro il progetto possa essere inserito in veri e propri programmi territoriali”.
In chiusura ha parlato anche Tiziano Corti, operatore di comunità della cooperativa Sineresi, il quale ci ha tenuto a soffermarsi sul concetto di ‘comunità’: “Il progetto stringerà sinergie con altri soggetti ed esperienze sul territorio come Centri Ricreativi Estivi e Util’Estate, facendo capire che la cura è qualcosa che tocca tutti i soggetti della comunità, compresi i bambini e i ragazzi. In questa direzione stiamo infatti aprendo un dialogo anche con le scuole. Ma ci sono anche altre interazioni importanti, come quella con le associazioni che organizzano feste ed eventi sul lago, come ad esempio il Motoraduno della Guzzi, o con le aziende”.
Al termine della conferenza è stato siglato formalmente l’Accordo di partenariato per lo svolgimento di tutte le attività progettuali.