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Scalatore e chiodatore, ha presentato il suo filmato ‘La vita appesa allo spit’
Ronchi, negli anni, ha arricchito e fatto apprezzare di più il patrimonio roccioso verticale lecchese
LECCO – Falesie del territorio protagoniste della serata organizzata dal gruppo di Sci Alpinismo del CAI di Lecco lo scorso giovedì, presso il Palazzo del Commercio a Lecco. Ospite e relatore lo scalatore e ‘chiodatore’ Alessandro Ronchi, che ha presentato il suo filmato dal titolo ‘La vita appesa allo spit’, nel quale sono stati riassunti più di trent’anni di vissuto di itinerari di arrampicata sportiva.
La dimensione verticale è parte integrante della città di Lecco, circondata da numerose strutture rocciose sulle quali da quarant’anni si è sviluppato il movimento dell’arrampicata sportiva. Il CAI di Lecco ha così voluto dare ulteriore visibilità a questo tema, molto suggestivo e che sta assumendo una grande importanza, considerato il crescente numero di praticanti (siamo nell’ordine delle migliaia ogni anno) sempre più ‘stregati’ dalle pareti nel lecchese.
L’arrampicata sportiva, nata per innalzare al massimo la difficoltà tecnica su roccia, è poi diventata ovunque sempre più popolare, grazie anche alla attrezzatura di itinerari dalle difficoltà (sportive) contenute. Alessandro Ronchi nel corso degli anni ha seguito quest’ultimo filone, ed oggi alcune delle ‘sue’ falesie affiancano quelle più difficili, rendendo ricco e sempre più apprezzato il patrimonio lecchese.
In sala, oltre alla sua squadra di chiodatori, erano presenti Adriana Baruffini, presidente della Sezione CAI ‘Riccardo Cassin’ di Lecco e Ottavio Penati, della Scuola di Sci Alpinismo, oltre ad Andrea Vismara, presidente del CAI di Vimercate che sostiene sin dal lontano 1987 il socio Alessandro Ronchi.
Ha partecipato all’evento anche Giovanni Cattaneo, assessore all’Attrattività territoriale del Comune di Lecco, a testimonianza dell’interesse dell’amministrazione comunale nei confronti del tema dell’Outdoor (e in particolare dell’arrampicata).
Presenti anche altri chiodatori, quali il lecchese Delfino Formenti, uno dei più ‘prolifici’ del territorio, operativo dal 1986 ai giorni nostri, e Marco Nicolodi, brianzolo, di Desio e ‘new entry’, nonché autore di falesie nuove e molto apprezzate.
