La storia del Rifugio Cà Romoletto aperto da Veronica Panzeri a Villa Vergano di Galbiate
Una cinquantina di animali accolti finora tra pecore, asinelli e una mucca. Attività con le scuole e per i bimbi. “Cerchiamo volontari”
GALBIATE – A pochi passi dalla ‘città fantasma’ di Consonno, c’è un luogo che offre una seconda vita agli animali, alcuni recuperati da situazioni di maltrattamento ma la maggior parte scampata ad una fine crudele quanto ordinaria a cui il mercato alimentare li destina fin dalla loro nascita: si chiama Rifugio Cà Romoletto e si trova in località Villa Vergano di Galbiate.
E’ una piccola ‘casa nel bosco’ aperta da Veronica Panzeri, volto del volontariato lecchese e per lungo tempo vicepresidente dell’associazione ‘Zampamica’, che ormai otto anni fa ha deciso di trasferirsi qui insieme al compagno Ciro alla loro bimba Adelaide.
“Romoletto è stato il primo asinello che abbiamo salvato – spiega Veronica – era molto molto anziano quando è arrivato da noi. Aveva 35 anni, è morto a 42 quasi due anni fa. E’ rimasto il simbolo del nostro rifugio”.
E’ una grande famiglia quella di Veronica, Ciro e Adelaide: sono una cinquantina gli animali piccoli e grandi che hanno accolto in questi anni al rifugio, tra pecore e caprette, asinelli e diversi pappagalli, oche e tacchini, una tartaruga e un maialino, gatti e cagnolini e la mucca Libera, sequestrata quando aveva solo 10 giorni da un allevamento intensivo dove erano stati riscontrati maltrattamenti.
C’è anche l’asino Tess: “Oggi ha quasi 22 anni e sarebbe stato soppresso dopo essere stato utilizzato per quasi tutta la sua vita per scopri riproduttivi. Aveva un grosso problema alle gambe, si chiama laminite, un’infezione che dal piede gli aveva preso gli arti inferiori. Non riusciva neppure ad alzarsi e nessuno lo avrebbe curato. Ce ne siamo fatti carico noi, non è stato facile ma grazie all’aiuto del veterinario ora ha una vita normale, come tutti gli altri asinelli”.
Sono storie comuni quelle che si portano alle spalle gli ospiti del rifugio Cà Romoletto, come quelle delle agnelline Alfonsina e Paoletta, le ultime arrivate, “salvate quest’anno alla mattanza di Pasqua” spiega Veronica.
Il rifugio è aperto all’attività con le scuole, le associazioni e per sostenersi organizza picoli eventi, come quello previsto per il 18 giugno quando sarà organizzato un pranzo vegano con l’esibizione nel pomeriggio della rapper Valentina Rubini.
“Siamo in cerca di volontari – fa sapere Veronica – che ci diano una mano nei lavori di routine, dare fieno agli animali, pulire i ricoveri e sbrigare piccole faccende, sistemare le reti, costruire dei recinti. Il posto è molto grande e ognuno può trovare qualcosa che gli piace e aiutarci. Oggi non abbiamo volontari fissi, quindi se vi piace stare nella natura con degli animali liberi, noi vi accogliamo a braccia aperte”.