Lecco. Sacchi rossi, un lettore segnala: “Troppi rifiuti abbandonati a Pescarenico”

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Rifiuti abbandonati Pescarenico Lecco

Nei sacchi del rione lecchese, se ne vedono di ‘tutti i colori’

“Possibile che non si riescano a individuare i colpevoli?”

LECCO – Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione di un lettore in merito alla situazione rifiuti a Pescarenico, ritenuta in continuo peggioramento, con sacchi abbandonati sulla via principale. Indiziati primari di questo quadro sarebbero i sacchi rossi, conosciuto anche come sistema di misurazione puntuale.

“Buongiorno, scrivo a voi sperando che riusciate a portare alla luce una situazione che sta diventando sempre peggio, almeno a Pescarenico. Purtroppo segnalare al comune non serve mai a niente. Assistiamo sempre di più a sacchi della spazzatura errati, abbandonati alla mercé di topi e similari.

La cara Silea ha voluto insistere sul sistema ‘punitivo’ dei sacchi rossi, allo scopo di ‘terrorizzare’ il cittadino di non sbagliare a fare la raccolta differenziata. Col sacco rosso in caso di controlli viene facilissimo sapere a chi fare le multe. Anche magari al povero anziano che ha sbagliato in buona fede.

E poi ci ritroviamo il rione pieno di sacchi neri, bianchi, blu, gialli con dentro rifiuti a caso, con tanto di bellissima etichetta di Silea con scritto ‘hai sbagliato sacco’, abbandonati per giorni. Poi a un certo punto passa lo spazzino e carica tutto.

Ora mi chiedo per quale motivo io che pago la tari regolarmente, pure aumentata, devo andare a prendere i sacchi rossi, rischiare di prendere una multa etc etc ed essere pure punito con l’aumento della tariffa, quando mi sarebbe molto più facile non pagare niente, prendere un qualsiasi sacco nero, metterci rifiuti a caso, portarli davanti alla casa del vicino e fregarmene altamente.

La situazione fotografata è visibile sulla via principale ogni sabato mattina. Possibile che non si riescano a individuare i ‘colpevoli’? Mi sono venuti i nervi quando, oltre a tutto quello descritto, mi sono trovato il sabato mattina il mio sacco rosso non raccolto con scritto ‘troppo pesante’. C’era dentro la sabbietta del gatto. La prossima volta la metto in un sacco nero e la porto lì insieme agli altri, invece di caricarmela in macchina e portarla in discarica”.