Il tributo dell’Amministrazione ai due giudici uccisi dalla mafia
Oggi, trentuno anni fa, la Strage di via d’Amelio dove morì Paolo Borsellino insieme a cinque agenti della sua scorta
MANDELLO – Due volti sorridenti e complici. Due colleghi e amici uccisi dalla mafia a distanza di cinquantasette giorni l’uno dall’altro, persero la vita nelle tristemente note Strage di Capaci e Strage di via d’Amelio. Di quest’ultima ricorre l’anniversario oggi, mercoledì 19 luglio. I due volti, dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, saranno esposti per tutto il giorno sul balcone del Comune di Mandello, in segno di ricordo e di riconoscenza per quanto fatto nella lotta contro l’organizzazione criminale mafiosa, impegno che ha portato alla condanna di tanti suoi esponenti.
Trentuno anni fa, alle ore 16.45, Borsellino perse la vita a causa dell‘esplosione di una Fiat 126 rubata contenente circa 90 kg di Semtex-H. Con lui morirono cinque agenti della sua scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio),Vincenzo li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Quando la strage avvenne, si trovavano in via d’Amelio, sotto il palazzo dove abitavano Maria Pia Lepanto e Rita Borsellino, madre e sorella del giudice.
L’agente sopravvissuto Antonino Vullo descrisse così l’esplosione: “Il giudice e i miei colleghi erano già scesi dalle auto, io ero rimasto alla guida, stavo facendo manovra, stavo parcheggiando l’auto che era alla testa del corteo. Non ho sentito alcun rumore, niente di sospetto, assolutamente nulla. Improvvisamente è stato l’inferno. Ho visto una grossa fiammata, ho sentito sobbalzare la blindata. L’onda d’urto mi ha sbalzato dal sedile. Non so come ho fatto a scendere dalla macchina. Attorno a me c’erano brandelli di carne umana sparsi dappertutto”.
Quasi due mesi prima, il 23 maggio 1992, trovò la morte sull’autostrada all’altezza di Capaci anche Falcone, ucciso con una carica composta da tritolo, RDX e nitrato d’ammonio con potenza pari a 500 kg di tritolo. Perì insieme alla moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro alle ore 16.58.
Da Doriana Pachera, assessore alla Cultura e all’Istruzione, arrivano anche dei suggerimenti per i ragazzi, per aiutarli a conoscere e approfondire la figura di Borsellino, giudice e persona di un forte spessore morale, oltre che i momenti drammatici che li hanno visti protagonisti, parte della nostra storia recente. “Consiglio ai giovani alcuni film: ‘Paolo Borsellino, i 57 giorni’ di Alberto Negrin, ‘Paolo Borsellino’ di Gianluca Trincavelli, ‘Era d’estate’ di Fiorella Infascelli, il documentario ‘Le parole di Borsellino’. Alcuni sono disponibili su Raiplay come pure interessanti interviste”.