MILANO – “Dai dati aggiornati di cui siamo in possesso, emerge che per quanto concerne lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, la Lombardia ha raggiunto l’autosufficienza con gli impianti attualmente esistenti: per questo condividiamo l’ipotesi di attuare una moratoria sulla realizzazione di nuovi impianti di questo tipo”.
Lo ha annunciato oggi in Consiglio regionale l’Assessore all’Urbanistica Daniele Belotti (Lega Nord), sottolineando però anche come “siamo invece ancora in regime di grave insufficienza per quanto concerne i rifiuti speciali e l’amianto, per i quali non possiamo prevedere a breve nessuna forma di moratoria”.
Il parlamento regionale ha così approvato all’unanimità la mozione presentata dal Consigliere Roberto Pedretti (Lega Nord) che impegna la Giunta a “valutare la sospensione in via cautelativa del rilascio di nuove autorizzazioni per impianti di incenerimento e termovalorizzazione e per l’ampliamento di impianti già esistenti con aumento delle potenzialità di smaltimento, fino all’approvazione del nuovo Programma regionale di Gestione dei Rifiuti”. La mozione impegna inoltre la Giunta lombarda a certificare entro il 31 dicembre 2012 i dati di cui è in possesso per provvedere all’elaborazione del nuovo piano di gestione dei rifiuti. Soddisfazione è stata espressa da Francesco Patitucci (IdV) e da Giuseppe Villani (PD), che ha sottolineato positivamente l’accoglienza della richiesta avanzata dal suo gruppo di impegni precisi e puntuali su questo tema.
Approvata quindi anche un’altra mozione (a favore PdL e Lega Nord, astenuti i gruppi di minoranza), che chiede al Governo nazionale di escludere i rifiuti solidi urbani soggetti a trattamento meccanico dalla qualifica di “rifiuti speciali”.
“Tali rifiuti sono soggetti al libero mercato e non sono vincolati ai principi di prossimità e autosufficienza nello smaltimento –ha spiegato Roberto Pedretti, primo firmatario del documento- e così la Regione Campania sopperisce alle sue inefficienze conferendo grandi quantità di questi rifiuti presso impianti lombardi, in particolare l’impianto Rea di Dalmine, senza che nessuno possa opporsi ed evitarlo”.
D’accordo sul principio di classificare diversamente questa tipologia di rifiuto si è dichiarato anche Giuseppe Villani, che ha però voluto rimarcare la necessità di mantenere fede al patto di solidarietà e mutuo soccorso tra le regioni.