La mostra verrà inaugurata il 6 ottobre e resterà aperta in sala consiliare a Oggiono fino al 6 novembre
Un’occasione straordinaria per conoscere da vicino il lavoro di uno dei testimoni del Rinascimento lombardo, allievo di Leonardo da Vinci
OGGIONO – “La Madonna del Latte”, una delle opere più conosciute di Marco d’Oggiono, esponente del Rinascimento lombardo e allievo di Leonardo da Vinci, sarà in mostra per la prima volta a Oggiono, la cittadina della Brianza in cui Marco d’Oggiono nacque intorno al 1470.
La Fondazione Costruiamo il Futuro e Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, con Edison in veste di main partner, si sono fatti promotori di un questo evento straordinario, grazie al quale sarà possibile visitare gratuitamente la mostra per un mese intero (tutti giorni dal 7 ottobre al 6 novembre), in modo da permettere al maggior numero di persone possibile di poter conoscere per la prima volta, o ritrovare, questo splendido olio su tavolo del 1505 e conoscerne storie e vicissitudini che ne hanno accompagnato il percorso.
L’inaugurazione è in programma il 6 ottobre alle 18.30 in sala consiliare a Oggiono.
Opera trafugata e ritrovata
L’opera infatti è stata trafugata a metà del secolo scorso dalla Pinacoteca Ambrosiana dove era custodita dal 1618, anno in cui il cardinale Federico Borromeo decise di donarla, assieme a un’ampia collezione di opere che aveva acquisito nel corso del tempo, all’istituzione ecclesiastica che aveva appena fondato.
Per circa 70 anni non si hanno avute più notizie. Fino al 2021, quando è giunta fortunatamente nelle mani di un antiquario scrupoloso che, volendo trovare risposta alle sue perplessità, ha pensato bene di rivolgersi al Nucleo dei Carabinieri di Monza per la Tutela del Patrimonio Culturale, permettendone in questo modo il riconoscimento e il recupero.
Ora l’opera è esposta nella suggestiva Sala 3 della Pinacoteca Ambrosiana, vicino ad altri dipinti dello stesso Marco d’Oggiono e del Bramantino.
Una versione della Madonna del Latte è esposta al Louvre
Il significato dell’opera riprende un tema tradizionale dell’arte trecentesca. La tavola raffigura infatti la Vergine che allatta; un dipinto che nella sua essenza così intima e materna esprime la natura umana di Gesù, che si accompagna a quella divina. Si tratta della riproposizione di un’antica iconografia mariana particolarmente presente in terra ambrosiana sin dal tardo Medioevo, ma che trovò sempre meno riscontri nel periodo in cui Carlo Borromeo, a capo della Diocesi di Milano, decise di promuovere maggior sobrietà nelle raffigurazioni di soggetti sacri.
Il tema ha affascinato notevolmente Marco d’Oggiono, che ha infatti realizzato lo stesso soggetto in altri due dipinti, entrambi esposti in luoghi d’eccezione artistica: uno al Museo del Louvre, l’altro alla City Art Gallery di Auckland. È però la “versione italiana” a raccogliere maggiori consensi, grazie soprattutto al contributo di suggestioni offerto del paesaggio che si staglia alle spalle della Madonna.
Uno sforzo congiunto
Nonostante si tratti del cittadino storicamente più famoso di questa cittadina di quasi 10mila abitanti, fino a oggi non era mai stata organizzata una mostra a lui dedicata. E per questa “prima volta”, che sarà curata dal vice direttore delle Gallerie d’Italia di Milano Giovanni Morale, si è rivelato necessario l’impegno congiunto di diversi soggetti. A partire dalla Fondazione Costruiamo il Futuro, che ha organizzato e promosso l’intero progetto insieme alle Gallerie d’Italia, polo museale di Intesa Sanpaolo. Fondamentale anche il supporto di Edison, sponsor principale di un’operazione artistica e culturale che, come sottolineato, sarà del tutto gratuita per ogni visitatore.
Lupi: “Quest’opera è come L’amico ritrovato”
“L’amico ritrovato, il titolo del bel romanzo dello scrittore tedesco Fred Uhlman, ben si presta a significare questa mostra – sottolinea Maurizio Lupi, presidente della Fondazione Costruiamo il Futuro –. Parlo di “amico ritrovato” perché questo capolavoro, trafugato negli anni Cinquanta, è stato finalmente ritrovato dai Carabinieri del Nucleo per la tutela del patrimonio culturale di Monza. La grande arte ci è amica ed è significativo che venga esposta, anche se temporaneamente, nei territori in cui è nata, in quella provincia italiana che della storia artistica del nostro Paese è stata protagonista assoluta. “Bonum diffusivum sui”, il bene si diffonde da sé, diceva san Tommaso d’Aquino. Anche la bellezza. Il bello non ha bisogno di tante spiegazioni, comunica immediatamente un valore, crea comunità, arricchisce la vita dei singoli e della società. Favorire che questo succeda, rendendolo incontrabile, è uno degli scopi della Fondazione Costruiamo il Futuro. Per questo sono veramente grato alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana, che presta l’opera, a Intesa Sanpaolo con Gallerie d’Italia e al Comune di Oggiono, promotori con noi di questa iniziativa, e ai partner istituzionali e didattici che ci aiutano a concretizzarla sotto la curatela di Giovanni Morale. Marco d’Oggiono è stato un grande del Rinascimento italiano, il suo, pur temporaneo, ritorno a casa sia di buon auspicio per la rinascita culturale e sociale di cui ogni tempo necessita se vuole “costruire il futuro””.
E proprio per contribuire a raggiungere questo obiettivo, in occasione del cinquecentesimo della sua morte, su richiesta del presidente Maurizio Lupi il Comune di Oggiono ha costituito un comitato d’onore che patrocinerà tutti gli eventi culturali legati all’artista.
Sinergia tra pubblico e privato
“Questa iniziativa è prova efficace di quanto il lavoro condiviso fra istituzioni pubbliche e realtà private possa dare risultati significativi a favore dell’arte e della cultura – spiega Michele Coppola, executive director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e direttore Gallerie d’Italia –. Prendere parte alla mostra di Oggiono conferma la solida volontà della Banca di contribuire alla promozione del patrimonio italiano, in un impegno che, partendo dalle Gallerie d’Italia e dalle collezioni di proprietà, si apre alla valorizzazione delle tante bellezze artistiche che impreziosiscono ogni città e ogni territorio del nostro Paese”.
Al via un concorso artistico per gli studenti
E proprio a proposito di giovani, si tratta di un’occasione straordinaria anche per le scuole brianzole, i cui studenti avranno l’opportunità di “toccare con mano” una delle opere di un rappresentante d’eccezione del loro territorio. Un artista che, da queste parti, sono abituati a conoscere e studiare già nei primi anni del percorso di studi. E proprio per coinvolgere il più possibile le scuole è stata organizzata un’iniziativa che possa alimentare tra i più giovani una virtuosa competizione artistica. La Madonna del Latte in questo caso diventa punto di partenza per approfondire l’amore di Leonardo e dei suoi allievi nei confronti delle innovazioni tecnologiche e della natura, l’acqua in particolare.
Edison e Fondazione Costruiamo il Futuro propongono quindi il concorso “L’energia dell’acqua” alle scuole primarie e secondarie di I e II grado, il cui tema è appunto il legame tra fonti idriche, energie rinnovabili e impatto ambientale. Gli studenti, da novelli divulgatori scientifici e con il supporto di video, audio o qualsiasi strumento metta a disposizione la loro fantasia, dovranno realizzare un elaborato artistico-creativo mediante la tecnica del collage che miri a raccontare la centralità dell’acqua e delle opere di ingegneria idraulica presenti nel loro territorio. Un comitato organizzato ad hoc, costituito da sponsor ed enti territoriali, si riunirà in seguito per decidere quali si sono rivelati essere i lavori maggiormente interessanti dal punto di vista della creatività e del talento tecnico.
Per i vincitori ci sono in palio 15mila euro da utilizzare per l’attività didattica della propria scuola e la possibilità di vivere un’esperienza unica visitando gli impianti di produzione idroelettrica Angelo Bertini di Porto d’Adda, la Centrale Edison Carlo Esterle di Cornate d’Adda e il rispettivo museo della centrale.
Sempre per gli studenti è inoltre prevista la possibilità di partecipare a visite guidate e laboratori per tutto il tempo di durata dell’esposizione dell’opera a Oggiono. Per le iscrizioni è necessario scrivere a serviziculturali@civita.art.
“Siamo lieti di contribuire alla riscoperta di un’opera appartenente alla tradizione leonardesca, portandola nuovamente alla luce perché possa essere ammirata e conosciuta dal pubblico in un territorio dove affondano le radici di Edison. Tra il lago di Como e Milano, infatti, Edison sul finire dell’800 ha costruito le prime centrali idroelettriche, quelle sul fiume Adda: una rivoluzione che ha abilitato lo sviluppo economico e sociale del Paese – dichiara Cristina Parenti, executive vice president External Relations & Communication di Edison –. Per questa occasione speciale, che cade alle soglie della celebrazione dei 140 anni di Edison, lanciamo un contest rivolto agli studenti delle scuole primarie e secondarie che visiteranno la mostra, per approfondire i temi dell’acqua e dell’energia rinnovabile e rendersi protagonisti attivi nella costruzione del proprio futuro”.
Per avere invece informazioni più generali sulla mostra è possibile consultare il sito costruiamoilfuturo.it oppure scrivere a mostre@costruiamoilfuturo.it