Smantellata la mostra in paese, ci si chiede che fine faranno i 1500 scatti di Carlo Borlenghi
Il sindaco Rusconi: “Buona parte eliminati perché rotti, quelli integri intendiamo consegnarli ai cittadini”
BELLANO – Bellano non ha più volti: la mostra “Il Ritratto di Bellano”, che ricopriva gli spazi pubblici del paese, 400 tra esercizi commerciali, luoghi istituzionali e associativi, è stata definitivamente rimossa. Camminando per strade e vie, non sarà più possibile osservare (e farsi osservare a propria volta) dagli sguardi dei 1500 volti di cittadini bellanesi, ma anche di chi in paese ci lavora, di chi l’ha scelto come luogo prediletto o aspira un giorno a essere residente, immortalati dall’obiettivo del fotografo Carlo Borlenghi.
In una notte, quegli sguardi si sono dissolti nelle mani dei volontari che, di luogo in luogo, sono passati a rimuoverli per sempre. Cosa resterà adesso di quei 1500 volti? A levare ogni dubbio è il sindaco Antonio Rusconi, che sui social ha messo la parola fine alla mostra: “La maggior parte delle foto si sono rotte durante lo smantellamento. Sapevamo già che sarebbe successo, visto come e dove erano attaccate, essendo adesive e collocate sulle vetrine dei negozi. Circa l’85% degli scatti è stato eliminato“.
Se da un lato potrebbe dispiacere, vista la bellezza e il significato delle immagini, che raffigurano il “cuore pulsante” di Bellano, dall’altro il fatto che i ritratti siano andati distrutti è visto come un naturale corso degli eventi: “Erano stati pensati per questa mostra, un evento storico e irripetibile. Qualche cittadino ha chiesto: non si possono lasciare per sempre? No, era giusto toglierli, non solo per sottolineare l’unicità dell’esposizione, ma anche per la temporaneità del materiale. Le foto adesive stavano già cominciando a staccarsi”.
Anche perché in origine la mostra, lanciata a dicembre 2022, sarebbe dovuta durare tre mesi, fino a marzo 2023. Poi, visto l’incredibile riscontro, sia da parte dei visitatori che dei commercianti, è proseguita prima fino a luglio e poi fino a settembre, momento in cui è stata definitivamente smantellata. A curare il progetto, nato da un’idea di ArchiViVitali, oltre al fotografo Carlo Borlenghi anche lo scrittore Andrea Vitali, il Comune di Bellano, la Pro Loco e lo Studio Borlenghi, con il sostegno di Banca della Valsassina.
Una parte dei “volti” però non è rimasta danneggiata durante la rimozione. Che ne sarà di loro?: “Quelli che si sono “salvati”, applicati su muri e finestre, li stiamo conservando in un magazzino del Comune – specifica Rusconi -. L’intenzione è di distribuire le immagini ai cittadini ritratti in una giornata apposita, organizzando una sorta di open day dove ciascuno potrà venire a ritirare la propria. Ancora però non abbiamo definito quando sarà e alcune foto andranno rimaneggiate e tagliate prima di essere consegnate, dato che più persone sono presenti”.
Del ‘Ritratto di Bellano’ poco è rimasto, ma i volti dei bellanesi, o di chi ama Bellano, continuano a essere il cuore pulsante del paese, anche senza una mostra a metterli in evidenza. E coloro che hanno fatto parte di questa magica storia, resteranno per sempre impressi nel libro ‘Il Ritratto di Bellano. La fotografia di un paese del Lago di Como’, opera collaterale all’esposizione, prodotta a quattro mani da Carlo Borlenghi e da Andrea Vitali, che agli scatti nel volume ha accompagnato testi brevi o aforismi.