Airuno. Niente rigenerazione urbana per il Municipio: soldi da restituire alla Regione

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La Giunta di Airuno

Sindaco e assessori (rimasti in minoranza) non nascondono il rammarico per il mancato supporto ricevuto dai gruppi di opposizione

Il Comune dovrà restituire i 387mila euro ricevuti dalla Regione per la rigenerazione urbana del Municipio: “Le minoranze non hanno capito l’importanza del progetto, ritenendolo meramente decorativo”

 

AIRUNO – Niente rigenerazione urbana per il palazzo municipale. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Alessandro Milani, dovrà restituire i 387mila euro ricevuti dalla Regione come cofinanziamento all’intervento.

A rendere nota la decisione sono stati ieri, lunedì, in conferenza stampa i rappresentati della Giunta airunese. “Avremmo volentieri fatto a meno di restituire questi soldi al Pirellone. Ma purtroppo i due gruppi di minoranza non hanno capito che il progetto non era un semplice intervento decorativo e di abbellimento dell’edificio che ospita gli uffici comunali, ma un lavoro importante e soprattutto non procrastinabile di messa in sicurezza” hanno detto, senza nascondere disappunto e contrarietà, il sindaco Alessandro Milani e gli assessori Adriana Rossi e Claudio Rossi.

 

“Due anni fa avevamo presentato il progetto “Rigenera Airuno”, comprendendo sotto lo stesso cappello tre differenti progetti di rigenerazione urbana, vincendo un contributo regionale da 500mila euro a fronte di una prima spesa ipotizzata di 600mila euro” hanno ricapitolato. La Regione aveva previsto di finanziare con 387mila euro il progetto di riqualificazione del Municipio, il cui costo complessivo era stimato in 457mila euro: con 68mila euro i lavori in piazza ad Aizurro (totale 87mila euro) e con 45mila euro il sottopasso (spesa totale 55mila euro).

Una volta entrati più nel dettaglio degli interventi, i costi per il Municipio sono lievitati arrivando a un milione di euro. “Per non perdere il finanziamento abbiamo deciso di ridimensionare il progetto, segmentandolo, prevedendo di intervenire a livello statico visto che il Comune non risponde più ai requisiti antisismici e per ridefinire gli spazi interni degli uffici. Per poter procedere, coprendo una maggiore spesa di circa 300mila euro, avevamo però bisogno di attingere ad altre forme di finanziamento oppure all’avanzo di bilancio che per il Comune è superiore ai 400mila euro”.

E’ stato a questo punto che l’amministrazione comunale, rimasta in minoranza in Consiglio dopo la fuoriuscita di quattro esponenti di maggioranza che hanno formato il nuovo gruppo consiliare Airuno al centro, ha deciso di coinvolgere la conferenza dei capigruppo anticipando la volontà di presentare una variazione al bilancio per riuscire a finanziare l’intervento e non perdere il contributo regionale: “La risposta, di entrambi, i capogruppo Gianfranco Lavelli e Bruno Ferrario è stata però negativa”.

Uno stop che ha comportato una drastica revisione dei desiderata della Giunta. “Abbiamo avviato delle interlocuzioni con la Regione per chiedere di scorporare i tre interventi riuniti nell’unico progetto. Non è stato facile, ma alla fine dal Pirellone è arrivato il via libera con la contestuale richiesta di restituire i 387mila euro anticipati per il Municipio”.
Un gesto che la Giunta avrebbe voluto evitare: “La riteniamo un’occasione persa. Negli anni a venire le amministrazioni dovranno confrontarsi con il problema del Municipio da sistemare perché non più a norma: abbiamo perso un finanziamento importante. Che non ci si venga a ripetere il mantra della palestra, come unica opera necessaria ad Airuno. Siamo in Comune tutti i giorni, viviamo i disagi legati a un edificio su cui non si è mai intervenuti dalla costruzione negli anni Trenta. Il nostro rammarico è che si poteva scommettere un po’ di più e non limitare il tutto a una valutazione elettorale correlata alla palestra”.

La vice sindaco ha aggiunto: “Sulla questione della palestra registriamo delle ottusità. Il progetto della rigenerazione del Municipio è arrivato in corsa, non era nel programma elettorale, ma era un’opportunità da cogliere. Mi spiace molto che non si sia colto il senso del nostro progetto per il centro di raccolta, questione su cui si è consumata poi la scissione con il nuovo gruppo consigliare”. Una divisione su cui è tornato anche il sindaco: “I cittadini guardano alla concretezza e ai risultati. Le frammentazioni sono sempre spiacevoli: soprattutto in un momento post pandemico bisognava lavorare all’unità”.
La campagna elettorale, in vista delle elezioni 2024, è appena cominciata.