Sant’Ambrogio a Merate: l’invito di don Luigi a diventare seminatori di fiducia

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Questa mattina, giovedì, in chiesa prepositurale la messa solenne per Sant’Ambrogio

Don Vincenzo: “Un grande esempio per tutti noi; un uomo che ha testimoniato, con la sua vita, la virtù dell’umiltà”

MERATE – “Un grande esempio per tutti noi; un uomo che ha testimoniato, con la sua vita, la virtù dell’umiltà”. Sono le parole con cui don Vincenzo Bosisio, sacerdote originario di Merate di cui quest’anno si ricorda il 35esimo di ordinazione sacerdotale, ha voluto ricordare la carismatica figura di Sant’Ambrogio, patrono della città di Merate e di tutta la diocesi di Milano.

Questa mattina, giovedì 7 dicembre, la chiesa prepositurale a lui dedicata ha ospitato la messa solenne in suo onore concelebrata da numerosi preti nati in città oppure in servizio, ora o in passato, a Merate. Presenti numerose autorità civili, a partire dal sindaco Massimo Panzeri e militari con il capitano della Compagnia dei Carabinieri di Merate Giovanni Casamassima, il comandante della stazione dei carabinieri di Merate Edonio Pecoraro, il comandante della Polizia locale Davide Mondella e un rappresentante della Guardia di Finanza.

Dopo la lettura del brano del Vangelo da parte di don Fabrizio Valtolina (che nel 2023 ha festeggiato il 30esimo di ordinazione), don Vincenzo Bosisio ha preso parola per l’omelia sottolineando la preziosa figura di Sant’Ambrogio, acclamato vescovo di Milano da un bambino in piazza. “In sette giorni Ambrogio passò dal battesimo all’episcopato lasciando il suo ruolo di governatore per esercitare quello di vescovo. E’ stato un grande pastore, capace di mettersi a disposizione degli altri e di avvicinare le persone. E’ un esempio per tutti noi: la sua storia è quella delle persone che hanno dato importanza alla fede.
Vogliamo imparare da persone come Ambrogio”.

Don Vincenzo

Don Vincenzo ha poi ricordato come spesso le scelte del Signore siano controcorrente, contro le attese, ribadendo l’importanza di sapere riconoscere e cogliere i segni.
Un’indicazione da cui ha poi preso spunto il prevosto don Luigi Peraboni. Ringraziando tutti i presenti per la calorosa partecipazione, don Luigi ha evidenziato: “Siamo soliti dire che le vie del Signore sono infinite. Don Vincenzo ci ha ricordato che sono anche misteriose. Molte volte facciamo fatica a capire cosa vuole il Signore da noi, ma non dobbiamo mai dimenticarci che ciascuno di noi ha dei talenti da condividere con la sua comunità per farli trasformare in esperienze che indicano un cammino comune”.

Don Luigi ha poi voluto citare la predica dell’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, ieri sera a Sant’Ambrogio: “Ha parlato della dimensione della fiducia, di cui c’è bisogno non solo nelle comunità cristiane, ma anche nella società civile. L’invito che rivolgo oggi è quello di diventare seminatori di fiducia per rendere convivenza umana più bella e positiva”.

Durante la messa, si è tenuto anche il rito dell’accensione del cero, donato dall’amministrazione e posizionato nella cappella dedicata a Sant’Ambrogio.

Le celebrazioni in onore di Sant’Ambrogio continuano questo pomeriggio con la consegna delle benemerenze civiche mentre oggi e domani in centro sarà allestita la fiera.

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