Davide Luzzani e Valery Gurini saranno i nuovi gestori
“La riapertura è motivo di soddisfazione per tutti noi che abbiamo qui un altro straordinario luogo simbolo della nostra storia e della nostra tradizione”
BARZIO – Il Rifugio Cazzaniga-Merlini ai Piani di Artavaggio di proprietà della Sezione di Lecco dell’Associazione Nazionale Alpini, cambia gestione e, Davide Luzzani e Valery Gurini, due giovani valtellinesi con la passione per la montagna, saranno i nuovi gestori. Davide e Valery hanno già esperienza sia in rifugi di alta montagna che in strutture ricettive della loro valle e hanno deciso di intraprendere insieme l’attività di gestori di rifugio.
La commissione incaricata di selezionare i responsabili della nuova conduzione del Cazzaniga-Merlini li ha scelti dopo aver esaminato 24 proposte pervenute nell’estate scorsa. La riapertura del rifugio, posto a poco meno di 2.000 metri di quota, è prevista entro questa estate, una volta definitivamente completati i lavori di ammodernamento e messa a norma che hanno interessato tutta la parte destinata ad attività ricettiva, e ultimata la sistemazione dei nuovi arredi.
La gran parte degli interventi, che si protraggono ormai da oltre un anno e che sono stati complicati dalle recenti tardive nevicate, è stata direttamente coordinata dalla Sezione Ana di Lecco ed effettuata grazie al lavoro gratuito ma non per questo meno professionale di tanti alpini e di tanti amici. A partire dall’estate scorsa si è provveduto in particolare all’adeguamento e al miglioramento di sala da pranzo e camere da letto, di bagni e servizi igienici, alla nuova piastrellatura del salone ristorante, alle finiture delle finestre e al ripristino delle persiane. Sono stati rifatti anche l’impianto elettrico e rete idraulica, mentre sono stati attuati tutti gli interventi necessari al rispetto delle norme di sicurezza interne ed esterne allo stabile. In vista della riapertura si sta anche procedendo al rinnovamento di arredi e suppellettili necessari all’attività di ristorazione e accoglienza.
Posto su uno sperone roccioso a oltre 1.900 metri di quota, in un punto che consente di spaziare con la vista sulle Prealpi e gran parte dell’arco alpino occidentale, il Cazzaniga-Merlini è storico punto di riferimento e meta frequentata non solo per le penne nere lecchesi, che a luglio celebrano al rifugio il loro annuale raduno sezionale, ma anche per i numerosissimi escursionisti che frequentano la zona tanto d’estate che d’inverno.
“L’imminente riapertura del Cazzaniga-Merlini – commenta Emiliano Invernizzi, presidente della Sezione di Lecco dell’Ana – è motivo di soddisfazione per tutti noi, che abbiamo qui un altro straordinario luogo simbolo della nostra storia e della nostra tradizione. Il rifugio, costruito nel suo nucleo iniziale negli anni Trenta del secolo scorso, è legato ai nomi di Giuseppe Cazzaniga e Ugo Merlini, del primo progettista Mino Fiocchi e del curatore del successivo ampliamento Angelo Pizzi; del senatore Umberto Locatelli che finanziò l’opera; del Beato don Carlo Gnocchi, tutte penne nere che hanno avuto una parte importante nella storia degli alpini lecchesi e non solo. Il nostro grazie, oggi, va a loro e ai tanti che nei più diversi modi l’hanno tenuto vivo nei decenni, così come a chi in questi ultimi mesi si è dato da fare, con puro spirito di servizio e amore per le nostre montagne, per la sua nuova apertura e il suo rilancio”.
“Il Cazzaniga-Merlini riqualificato e ammodernato – continua Invernizzi – tornerà ad essere luogo di accoglienza per tutti gli alpini non solo lecchesi, che potranno trovare qui la loro ‘baita’ in quota, ma sarà un richiamo anche per gli appassionati della montagna e gli amanti di una località splendida qual è Artavaggio. La ripartenza del rifugio costituirà un concreto contributo allo sviluppo di un turismo capace di valorizzare un’area prealpina ancora intatta nel rispetto delle sue caratteristiche e delle sue ricchezze naturali. E, in tempi non semplici per le terre alte e per chi intende viverci e lavorarci, altro motivo di soddisfazione è che tanti si siano proposti per la gestione del rifugio, e che la scelta sia caduta su due giovani che a questa attività intendono legare il proprio futuro”.