Riscaldamento, da Regione 23 milioni per sostituire gli impianti inquinanti

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Il bando mira al rinnovo degli impianti termici con impianti a biomassa a basse emissioni

Zamperini (FDI): “Sostegno concreto alla povertà energetica”

LECCO – Regione Lombardia approva la nuova misura per incentivare, attraverso uno specifico bando, il rinnovo degli impianti termici civili più inquinanti con impianti a biomassa a basse emissioni. Lo fa prevedendo una dotazione finanziaria complessiva pari a 23 milioni di euro, di cui 20 milioni di euro per la linea persone fisiche, 2 milioni di euro per la linea condomini e 1 milione di euro per la linea PMI. Il bando mira alla sostituzione di impianti di riscaldamento obsoleti, fino alla potenza termica nominale massima di 500 kW, con impianti innovativi a basse emissioni:

Nei Comuni con altitudine superiore a 300 m slm sono incentivati solo i generatori alimentati da biomassa appartenenti alle classi ambientali:

–     4 e 5 stelle con valori di polveri sottili non superiori a 20 mg/Nm3.

–     4 e 5 stelle con valori di polveri sottili non superiori a 15 mg/Nm3.

Nei Comuni con altitudine inferiore o uguale a 300 m slm sono incentivati solo i generatori di calore alimentati a biomassa appartenenti alla classe ambientale:

–     5 stelle con valori di particolato primario (PP) non superiori a 15 mg/Nm3;

–     5 stelle con valori di particolato primario (PP) non superiori a 10 mg/Nm3.

L’agevolazione prevede un contributo a fondo perduto ad integrazione del contributo riconosciuto dal Conto termico per lo stesso intervento:

• 60% per la fascia tra 15 e 20 mg/Nm³ con un massimale di 10.000 €;

• 65% per la fascia tra 10 e 15 mg/Nm³ con un massimale di 10.000 €;

• 70% per la fascia tra 5 e 10 mg/Nm³ con un massimale di 20.000 €;

• 80% per la fascia minore di 5 mg/Nm³ con un massimale di 30.000 €.

Per i Condomini il contributo è riconosciuto fino a raggiungere il 70% dei costi ammissibili, indipendentemente dalla soglia emissiva di cui sopra. Per le imprese, il contributo regionale, sommato al contributo riconosciuto dal Conto termico, non potrà comunque superare le seguenti percentuali, rispetto alle spese ammissibili riconosciute dal GSE:

– 65% nel caso di micro e piccole imprese, con incluse le imprese individuali;

– 55% nel caso di medie imprese.

Una misura definita “fondamentale per tante famiglie lombarde”, ottenuta grazie all’Ordine del Giorno presentato nel bilancio di dicembre 2023 di Regione Lombardia, da parte del Consigliere Regionale lecchese Giacomo Zamperini, primo firmatario della richiesta, che ha così commentato: “Sono molto soddisfatto che, grazie ad una mia richiesta accolta ed approvata in aula nello scorso bilancio, siano state trovate le risorse per gli incentivi sulla sostituzione di stufe ed impianti di riscaldamento più inquinanti. Con questa iniziativa, Regione Lombardia ha voluto dare un sostegno concreto per il contrasto alla povertà energetica, soprattutto nei territori montani, i più interessati dal problema, sia per evidenti questioni climatiche che per mancanza di infrastrutture energetiche, basti pensare all’assenza della rete del gas in alcuni comuni di montagna. In tali aree interne, l’utilizzo degli impianti a biomassa legnosa come fonte energetica è utile sia in termini di sostenibilità ambientale, in quanto favorisce ad esempio la raccolta della legna e la conseguente pulizia dei boschi – prevenendo anche il rischio degli incendi boschivi e salvaguardando i pascoli montani – che economica, perché si dà sostegno alle imprese locali ed alle attività rurali che costituiscono fonte di sussistenza per le popolazioni montane”.

“Questi 23 milioni consentiranno di sostituire i vecchi impianti termici inquinanti con impianti innovativi a biomassa legnosa, una misura indispensabile per garantire un passaggio graduale verso un riscaldamento maggiormente sostenibile di nuova generazione, eco-compatibile e meno inquinante, scongiurando un cambiamento repentino e traumatico che rischia soltanto di generare ansia ed incertezza in coloro che da secoli sono abituati a riscaldarsi con la legna – ha aggiunto – la transizione ecologica non può essere imposta in maniera ideologica dall’alto, vincolando tutti i territori senza tenere conto delle diverse specificità. Deve essere obiettivo primario guidare, accompagnare e sostenere le famiglie, le imprese e le fasce più fragili della popolazione in questo percorso, attraverso misure adeguate volte a contrastare l’aumento della povertà energetica, soprattutto nei territori montanti e pedemontani, nelle aree interne e nelle così dette “terre alte””.