I commercianti reduci da un periodo faticoso a causa del meteo incerto
“Speriamo in una stagione positiva”
LECCO – Con il primo sabato di luglio prendono il via anche a Lecco i saldi estivi. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 202 euro, pari a 92 euro pro capite, per un valore complessivo di 3,2 miliardi di euro.
Per quel che riguarda le vendite, da segnalare le varie iniziative promosse sull’intero territorio nazionale da Federazione Moda Italia come “Saldi Chiari e Sicuri”, “Saldi Trasparenti”, “Saldi Tranquilli”.
L’auspicio, per i commercianti lecchesi, è quello di una stagione buona: “Siamo reduci da un periodo non molto felice – ha fatto sapere il presidente di Federmoda Confcommercio Lecco Oscar Riva – i mesi di aprile, maggio e anche giugno sono stati molto piovosi e con temperature sotto la media, il lavoro non è andato bene, arriviamo all’appuntamento dei saldi estivi un po’ in affanno, speriamo di poter recuperare e che sia una buona stagione”.
Riva ha continuato: “A livello nazionale si parla già da qualche anno dell’ipotesi di posticipare l’inizio dei saldi, dal momento che le stagioni iniziano sempre un po’ più tardi. Per i saldi invernali abbiamo vissuto la stessa situazione, con un’estate che si è quasi prolungata fino ad ottobre con le conseguenti difficoltà per i negozi. E’ un’ipotesi aperta ma in Lombardia, almeno per ora, non riusciamo a trovare un accordo”.
Anche il presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni, ha sottolineato che “questi saldi rappresentano per i consumatori un’opportunità da non perdere perché potranno acquistare prodotti di moda e di qualità con un’ampia scelta visto che i negozi sono particolarmente riforniti. Il comparto della moda si sta avviando verso decisioni e scelte essenziali per il prossimo futuro in un rapporto di filiera. È una data importante che coincide con un momento di difficoltà per il fashion retail”. “Ogni giorno in Italia – ha detto Felloni – chiudono 24 negozi di moda e ne riapre soltanto la metà e questo ci fa molto preoccupare. Sicuramente operiamo in un mercato dove sarà necessario mantenere le stesse regole per tutti.”