Inverno demografico e montagna, Zamperini (FdI): “Serve una politica fiscale dedicata”

Tempo di lettura: 3 minuti
Cai_Lecco_150_anni_programma_eventi_presentazione_20240208
Giacomo Zamperini, consigliere regionale

L’arco Alpino e Prealpino come la Zona economica speciale per il Mezzogiorno

“Per invertire questa spirale negativa serve un intervento deciso, drastico e dirompente”

LECCO – “Una politica fiscale favorevole dedicata a montagna, territori di confine ed aree interne”: questa è la carta principale da usare per combattere lo spopolamento delle zone più svantaggiate, secondo il Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia, Giacomo Zamperini, Presidente della Commissione Montagna, Rapporti con la Svizzera e Territori di Confine.

“L’inverno demografico sta arrivando e, per invertire questa spirale negativa – continua Zamperini – serve un intervento deciso, drastico e dirompente. Solo così sarà possibile favorire quello che abbiamo voluto chiamare ‘rinascimento demografico’, un obiettivo ambizioso raggiungibile prima di tutto creando le condizioni essenziali che possano sostenere le famiglie lombarde, favorendo il mantenimento e la creazione di nuovi posti di lavoro, soprattutto nei territori che rischiano l’abbandono”.

“Regione Lombardia – prosegue Zamperini – già promuove politiche specifiche per le aree interne, che ha ampliato rispetto alle indicazioni nazionali, investendo importanti risorse per lo sviluppo di questi territori. Definire politiche specifiche sull’arco alpino e prealpino, come è stato fatto per il Sud-Italia con la Zes (Zona economica speciale) unica del Mezzogiorno, andrebbe finalmente a dare forma all’articolo 44 della Costituzione Italiana: ‘La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane’. Inoltre, aiuterebbe a rendere più attrattive le aree di confine che soffrono della concorrenza estera, basti pensare ad esempio a quello che succede nei territori vicini alla Svizzera a causa dei salari più alti che rendono maggiormente attrattiva per i lavoratori la Confederazione Elvetica rispetto all’Italia”.

Proprio per quanto riguarda l’andamento demografico, l’Istat nelle scorse settimane ha fotografato un Paese a due velocità. Nell’ultimo decennio, dal primo gennaio 2014 al primo gennaio 2024, in Italia la popolazione delle aree interne è scesa del 5 per cento, quella dei centri dell’1,4 per cento. “Dobbiamo continuare ad investire su politiche legate alla natalità – conclude Zamperini – ma è ovvio che serva una maggiore attenzione per le aree interne e per la montagna. Proprio in questo senso vanno i disegni di legge su cui sta lavorando Fratelli d’Italia al Parlamento che chiedono politiche specifiche come l’istituzione di ‘zone franche di montagna’. Anche in Regione Lombardia, stiamo confrontandoci su questi temi che interessano la ZES ed altre forme di defiscalizzazione nelle aree interne, oltre che il sostegno alla famiglia. L’inversione di tendenza nell’epocale crisi demografica che stiamo vivendo, può avvenire solo affrontando con decisione questo problema, comprendendone le origini e mettendo a punto interventi mirati, non soltanto di carattere economico, ma culturale e sociale”.

Nel frattempo, tutti possono comunque dare un proprio contributo. “Semplicemente cercando di essere vicini alle persone che vivono in montagna – conclude Zamperini – per esempio aderendo alla campagna estiva di Uncem ‘Io compro in valle, la montagna vivrà’. Basta, ad esempio, fermarsi ad acquistare o consumare qualcosa nei negozi, bar e ristoranti delle terre alte, un segno di vicinanza al territorio e un atto di sostegno all’economia locale che non salva solo un’attività, ma svolge anche una funzione sociale ed aggregativa per questi luoghi”.