Parco del Monte Barro, lo sfogo della presidente Golfari: “Il sindaco di Galbiate non mi candiderà”

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Paola Golfari

Duro attacco della presidente uscente: “Non si vedeva l’ora di farmi fuori”

Le elezioni per il nuovo presidente e consiglio di gestione si terranno il 25 novembre

GALBIATE – Il prossimo 25 novembre si eleggerà il nuovo Presidente del Parco Monte Barro. Un appuntamento importante per l’ente, velato però da alcuni malumori, come testimonia l’amaro intervento della presidente uscente, Paola Golfari, che non ha nascosto preoccupazioni, partendo dal rifiuto della sua candidatura per il secondo mandato, voluta – come lei stessa afferma in una nota che riportiamo integralmente di seguito – dal sindaco di Galbiate Piergiovanni Montanelli che ha invece candidato al ruolo di presidenza il geometra Davide Facondini. “E’ molto grave, a mio giudizio, presentare un candidato senza  la necessaria preparazione in fatto di amministrazione pubblica” le parole di Golfari.

Le candidature arrivate per il consiglio (3 i nominativi da scegliere) sono invece Anna Mazzoleni proposta da Lecco, Piergiorgio Locatelli proposto da Valmadrera, Daniele Pascale proposto da Garlate e Gianluca Bezzi proposto da Malgrate.

Di seguito l’intervento della presidente uscente Golfari:

“Il sindaco di Galbiate non mi candiderà: mi ha detto che ha parlato con alcuni volontari di Galbiate che si occupano delle baite del Parco che hanno riferito di non essersi sentiti seguiti e supportati in questi 5anni. Questo è il motivo che ha fornito agli altri sindaci e presidenti della Comunità del Parco ricevendo il sostegno del Comune di Pescate, Garlate, Valmadrera a cui si sono aggiunti Malgrate e la Provincia di Lecco.

La mia candidatura è stata presentata dal Comune di Oggiono che mi sosterrà insieme al comune di Lecco, sapendo bene che non si potrà raggiungere la maggioranza ma facendo così in modo di far esprimere una preferenza motivata e permettendomi così di non sparire come lacrime nella pioggia. Il candidato presentato dal sindaco di Galbiate è Davide Facondini, nato a Rimini ma residente da diversi anni a Galbiate dove si è sposato e ha famiglia. Geometra, lavora per una società di ingegneria del Gruppo Autostrade Italia dove ha portato avanti tanti progetti, da anni volontario nella protezione civile e nei Carabinieri in congedo. Presenta, però, un curriculum da cui si evince che non ha nessuna esperienza in amministrazione pubblica (presente in lista Montanelli nelle ultime elezioni amministrative non ha raggiunto il numero minimo di preferenze necessarie per entrare in Consiglio Comunale).

Il regolamento del Parco relativo al Presidente del parco recita: “ Art. 11 Presidente dell’Ente Parco 1. Il Presidente è il legale rappresentante dell’Ente Parco È eletto della Comunità del Parco Deve essere residente nel territorio dei Comuni della Comunità, avere specifica competenza amministrativa, di conoscenza del territorio ed avere i requisiti di eleggibilità a Consigliere Comunale e non deve far parte della Comunità del Parco”.

Dall’integrazione richiesta a riguardo ed arrivata stamattina si legge che vanta competenze sul funzionamento della pubblica amministrazione avendo maturato esperienze nella Protezione Civile organizzando le Forze di volontariato durante emergenze e esercitazioni, nel campo dei lavori pubblici ha dato supporto ai RUP (responsabili unici del progetto) e ai Direttori Lavori nella gestione degli appalti pubblici e esperienza nella gestione aziendale. Quindi manca completamente la conoscenza relativa alla pubblica amministrazione politica, come richiede la figura di un Presidente di ente Pubblico.

Per quanto riguarda la motivazione, abbiamo appena terminato settimana scorsa di incontrare ad uno a uno i gruppi che usufruiscono delle baite e che percepiscono dal Parco il contributo annuale, prendendo nota delle criticità e dei bisogni ma non registrando problemi insormontabili: il gruppo dell’Ecobarro che fruisce della Baita Nineta nelle vicinanze del Parco archeologico è stato l’unico che ha criticato il fatto di non essere andata spesso a pranzo da loro per dare supporto morale per i lavori fatti in baita e nelle zone limitrofe e di avere offerto a tutti i gruppi solo 1 pranzo e 1 aperitivo all’anno nelle giornate ecologiche invece che i 2 pranzi come si faceva ai bei tempi del prof .Panzeri e lamentandosi per il bagno da rinnovare in modo che possa essere usato dai disabili (messo in nota per il prossimo anno); l’abuso edilizio da loro fatto sulla strada che porta alla baita e che abbiamo fatto eliminare a loro spese per non andare incontro a sanzioni e al penale non è stato apprezzato, come pure l’aver avuto l’aiuto per pagare la motozappa da loro comprata solo per 2anni e l’aver dovuto pagare lo spurgo della fogna del gabinetto (prima volta in 20 anni).

Ho fatto l’esame di coscienza come consigliato dalla vicesindaco a questo riguardo ma non mi sembrano errori così gravi nella gestione di un ente pubblico. Forse non si è capito bene la differenza tra cosa è la gestione di un Ente di diritto Pubblico come è un Parco Regionale e la gestione di una Associazione locale dove sicuramente le volontà e i desideri dei volontari diventano prioritari.

Se in 5 anni di amministrazione questo è l’unico errore che mi si può computare, allora il giudizio sul mio operato non può che essere eccellente! Diciamo allora che era già tutto previsto e che tramontata l’unione tra Galbiate Cambia e Agenda Galbiate nella prima amministrazione Montanelli non si vedeva l’ora di togliermi di torno, a prescindere dalle capacità dimostrate. Sicuramente si può fare sempre meglio ma in 5 anni tutte le delibere presentate sia in consiglio di gestione che in comunità del Parco sono sempre state votate all’unanimità senza mai suscitare alcuna critica.

Rimane la preoccupazione per il Parco, che si ritroverà anche senza la presenza e l’esperienza di Federico Bonifacio che, in tempi non sospetti durante l’ultima comunità del Parco del mese scorso, ha manifestato l’intenzione di non mettersi a disposizione per limiti d’età, registrando complimenti da parte di tutti i presenti verso il suo e il mio operato”.