In fase di studio un progetto per il restauro del cimitero, un vero e proprio monumento
Comune, Parrocchia e Fondo della Comunità di Laorca e Malavedo al lavoro per risolvere le annose criticità
LECCO – Si lavora concretamente – seppur ancora ‘dietro le quinte’ – per dare il via agli interventi attesi da anni con i quali (ci si auspica) si potranno risolvere i ben noti problemi strutturali del cimitero di Laorca, un vero e proprio monumento, inserito nella European Cemeteries Route (la via Europea dei cimiteri significativi).
Non solo la scalinata e il muro, dove le radici di un vecchio platano, crescendo, stanno demolendo il muro di contenimento del primo terrazzo (segnalazione più volte fatta da Lecconotizie da più di 10 anni, vedere articolo del luglio 2013) ma anche altre aree del camposanto, dalla storica e suggestiva chiesetta di San Giovanni ai Morti, al complesso di grotte che circonda il cimitero, fino al magnifico belvedere della Madonna di Louders. E in questo luogo unico, dove si trova la grotta di San Giovanni, si ipotizza che Leonardo da Vinci durante il suo viaggio in Valsassina trovò ispirazione per lo sfondo della Vergine delle Rocce.
L’elenco degli interventi al Cimitero di Laorca è lungo. Lo stanno mettendo a punto, sulla scorta di una relazione tecnica consegnata lo scorso giugno, i soggetti seduti al tavolo di lavoro nato per risolvere l’annosa questione che sono: la Parrocchia, il Comune di Lecco e il Fondo della Comunità di Laorca e Malavedo (realtà che fa capo alla Fondazione Comunitaria del Lecchese) costituita nel 2019 da un gruppo di cittadini con l’obiettivo di sostenere progetti per la comunità laorchese. Proprio dal Fondo, in accordo con il Comune di Lecco e la Parrocchia, è partita la spinta per provare a riprendere in mano la situazione del cimitero e programmare un intervento risolutivo alle annose criticità evidenti e sotto gli occhi di tutti.
Da qui la costituzione del tavolo di lavoro che oggi, come ci racconta la sua presidente, Cristiana Achille, professore di Topografia e Cartografia al Politecnico di Milano, sta iniziando a dare i suoi frutti.
“La premessa – spiega Achille – è che progetti di intervento su aree come queste non sono mai veloci, in particolare per le caratteristiche del luogo, ma nel caso del cimitero di Laorca c’è poi il problema delle numerose proprietà: la Parrocchia, il Comune e i privati proprietari delle cappelle, aspetto questo che richiede l’inevitabile condivisione delle scelte. Con il sostegno di tutti, però, siamo riusciti a ricreare un tavolo tecnico che sta lavorando da oltre un anno”.
Il Fondo di Comunità di Laorca e Malavedo ha sostenuto le spese (circa 15 mila euro) per le indagini preliminari, effettuate lo scorso anno: “Si tratta di un intervento obbligatorio, preliminare per ogni tipo di progetto – ha spiegato la prof.ssa Achille – quindi è stato dato incarico a diversi specialisti, uno strutturista, un geologo ed un agronomo, di effettuare queste indagini, per avere una fotografia complessiva dello ‘stato di salute’ del cimitero, con particolare attenzione alla parte strutturale, dalla scalinata alla grotta della Madonna di Lourdes, quella geologica dell’intera area e quella delle condizioni vegetative, fitosanitarie e statiche degli alberi dell’intero complesso”.
Alle indagini, come fatto sapere, hanno partecipato anche gli studenti del Politecnico di Milano: “Con la collega Cristina Tedeschi, docente del Laboratorio di Restauro e specializzata nel rilievo materico e degli stati di degrado, lo scorso anno i ragazzi hanno effettuato i rilievi all’interno della Chiesetta di San Giovanni ai Morti per inquadrarne lo stato di conservazione. Con la professoressa Giuliana Iannaccone, docente al Polo di Lecco, stiamo invece seguendo una tesi magistrale dedicata proprio al cimitero di Laorca, in cui rientrerà anche una proposta relativa all’accessibilità e alle pavimentazioni”.
Le relazioni tecniche sono state consegnate alla Parrocchia di Laorca lo scorso giugno, ora i soggetti del tavolo tecnico stanno cercando di condividere un progetto di sistemazione dell’area, partendo da una sorta di ‘scaletta’ degli interventi urgenti e necessari, per capire poi come intervenire. “Tra gli aspetti importanti di questo momento c’è anche quello relativo alla manutenzione, Comune e Parrocchia stanno anche sottoscrivendo un accordo su come dovranno essere gestite le ordinarie attività per la cura del sito” ha fatto sapere Achille.
Ma in che stato si trova il cimitero? “Le criticità evidenziate sono diverse, la più urgente riguarda sicuramente la scalinata e il muro di contenimento del primo terrazzo che risentono della spinta delle radici del platano presente – ha spiegato la professoressa – la pianta è in salute, però il suo apparato radicale, in continua crescita, sta creando un vero e proprio problema statico, dal muro come noto si sono già staccate alcune lapidi e il rischio crollo di altre è concreto, tant’è che l’area è stata interdetta. Un’opzione è quella di abbattere la pianta, ciò comporterebbe però uno scavo per rimuovere la radici e ripristinare la scalinata, oltre che il muro. Un’altra proposta avanzata dai tecnici è quella di lasciare la pianta e procedere con un intervento di consolidamento e rinforzo del muro: un’opzione che però, oltre ad essere molto costosa, rischia di non essere davvero risolutiva dal momento che il platano continuerà a crescere. Sarà necessario valutare con attenzione come meglio procedere. Le scelte finali dovranno essere condivise da tutti ed essere sostenibili economicamente”.
Gli altri problemi segnalati riguardando la Chiesetta di San Giovanni ai Morti, interessata da infiltrazioni di acqua e le occasionali cadute di materiale. Area quella dove si trova la chiesa che, nel novembre del 2012, il Comune di Lecco con l’allora assessore Ivano Donato aveva deciso di delimitare installando un’indecorosa rete da pollaio che ancora oggi è possibile “ammirare”.
“Le indagini hanno evidenziato che le cadute dall’alto sono imputabili al non mantenimento del bosco e anche ai fenomeni di maltempo sempre più violenti. Al tavolo si stanno valutando soluzioni che prevedono di realizzare un percorso che ‘osservi’ le grotte e non passi proprio sotto, garantendo comunque ai privati l’accesso protetto alle loro cappelle” ha spiegato Achille.
L’intervento complessivo sul cimitero non sarà economico, solo per sistemare la scalinata e il muro si parla di un preventivo di decine di migliaia di euro. Il Comune di Lecco ha già stanziato a bilancio 30 mila euro: “Un contributo concreto e importante, a riprova del desiderio di tutti di trovare una strada per salvaguardare e valorizzare questo luogo” ha commentato la professoressa “vorrei sottolineare l’importanza di muoverci con cognizione di causa per evitare di ‘buttare via soldi’: anche per questo l’indagine preliminare era fondamentale, per individuare a tutto tondo i problemi su cui intervenire”.
Sulle tempistiche, l’obiettivo è quello di mettere a punto e condividere un documento riassuntivo degli interventi entro Natale, per poi procedere con la progettazione. “Bisognerà programmare bene gli interventi anche in base al periodo dell’anno, inoltre dovrà essere sempre garantito l’accesso al cimitero. Quindi tutto da organizzare ‘al meglio’.”
Intanto, sul fronte delle proprietà e delle competenze, si aspetta dalla Curia una risposta sulla proposta di donazione, dalla Parrocchia al Comune, della parte più ‘critica’ del cimitero, quella inerente la scalinata e il primo terrazzo danneggiati dal platano: “Dalla scorsa primavera sono in corso le interlocuzioni con la parrocchia – ha fatto sapere il Sindaco di Lecco Mauro Gattinoni – stiamo cercando di costruire un accordo per ‘ereditare’ questa parte del cimitero e potere quindi intervenire, dal momento che la Parrocchia non ha le risorse necessaria per sostenere l’opera. Era però necessario un passaggio in Curia, stiamo attendendo la risposta”.
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