Il Circolo contesta la posizione dell’antenna che spezzerebbe la veduta sul lago e chiede un incontro con la sindaca Costantini
“Troppe opere si realizzano senza un’adeguata discussione e consapevolezza delle conseguenze anche sull’ambiente e sulla salute”
LIERNA – Anche Legambiente Circolo “Lario sponda orientale” APS che si è espressa in merito alla questione antenna 5G installata a Genico, frazione di Lierna, che nelle ultime settimane è stata oggetto di dibattito da parte dell’opinione pubblica.
“Dopo il sopralluogo a Genico, alta e panoramica frazione di Lierna e la conversazione con alcuni abitanti lì convenuti, esprimiamo le nostre considerazioni. I fatti: un’antenna per le telecomunicazioni alta 30 metri è stata posizionata a Genico, vicino alle case abitate, al Sentiero del Viandante, forse nella fascia di rispetto dal lago, a spezzare la speciale veduta sul centro lago. Quali ragionevoli motivi possono aver determinato la scelta di una posizione così delicata, in spregio alla sensibilità e al benessere degli abitanti e al loro diritto di essere informati e coinvolti?”, questo si chiede l’associazione che pone poi accento sulle conseguenze che la scelta di posizionare quest’installazione, in quel preciso punto, comporta, e di pensare a una collocazione alternativa.
“Troppe decisioni, troppe opere si realizzano senza un’adeguata discussione e consapevolezza delle implicazioni anche sull’ambiente e sulla salute. In questo caso sembra che si sia passata la misura, l’antenna è sorta lì pare all’insaputa di quasi tutti, sindaca compresa, alla quale abbiamo chiesto un incontro che sollecitiamo. Sosteniamo la richiesta dei cittadini residenti di spostare l’antenna in un luogo più lontano dalle abitazioni, dal sentiero del Viandante, dallo scenario lacustre e possibilmente su un terreno comunale, offrendo così un’entrata economica allo stesso, spendibile in servizi pubblici”.
Continua Legambiente Lario Orientale: “Con lo sviluppo del 5G verrà a modificarsi il livello di esposizione complessivo della popolazione, per questo risulta di fondamentale importanza adottare un approccio fortemente cautelativo, in linea con quanto messo in evidenza dalla ricerca scientifica. La diffusione della banda ultralarga è fondamentale al Paese per colmare il divario digitale, l’aumento dell’esposizione no. Vista la già accertata pericolosità ad alte esposizioni per lunghi intervalli di tempo delle frequenze finora utilizzate per la telefonia mobile, simili a quelle che vengono ora utilizzate per il 5G (700 MHz e 3600 MHz)”.
Infine, le istanze avanzate dall’associazione:
“1. il mantenimento del limite cautelativo per i valori di campo elettrico di 6 V/m entro i quali gli studi sperimentali non hanno osservato effetti avversi;
2. che la misurazione dei campi elettromagnetici passi dall’attuale media di 24 ore a quella dei 6 minuti nelle ore di maggior traffico telefonico;
3. una ricerca epidemiologica, indipendente e sperimentale, sulle onde millimetriche del 5G a 26 GHz per approfondire i possibili impatti sulla salute di questa particolare frequenza;
4. di promuovere nei Comuni l’adozione di regolamenti dedicati per localizzare le antenne.
Purtroppo il Governo attuale ha innalzato il limite ed ora promuove un emendamento che di fatto bypassa il ruolo delle Amministrazioni comunali in tema di pianificazione delle installazioni nelle aree bianche”.