Lecco. Presidio in Piazza Diaz contro la legge Varchi: “La GPA non è un crimine”

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Presidio Piazza Diaz Lecco Legge Varchi GPA Associazione Renzo e Lucio Famiglie Arcobaleno

A protestare l’Associazione Renzo e Lucio e Famiglie Arcobaleno

“Si tratta di diritti negati, il GPA è un percorso umano e solidale, invece è stato ridotto a uno strumento di odio”

LECCO – Hanno fatto sentire tutto il loro dissenso contro la proposta di legge Varchi entrata recentemente in vigore l’Associazione Renzo e Lucio e Famiglie Arcobaleno, che questa mattina hanno occupato Piazza Armando Diaz a Lecco per far sentire la loro voce. Attraverso questa legge il Parlamento ha recentemente reso la Gestazione per Altri (GPA) reato universale, equiparandola a crimini gravissimi come il genocidio o la tratta di esseri umani.

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Tutto lo sdegno provato dalle realtà partecipanti al presidio verso questa misura, con tanto di striscioni a rafforzare il sentimento, è stato espresso da Moira Meneghin, referente esterna Lombardia di Famiglia Arcobaleno che ha voluto ringraziare in primis Lecco Pride e Renzo e Lucio per aver organizzato la proposta: “Con l’entrata in vigore di questa legge parliamo di diritti negati, il GPA è stato ridotto a uno strumento di odio e vorrei non ci lasciassimo ingannare da questa manipolazione. Si tratta piuttosto di un percorso umano e solidale, di un cammino che si fa insieme con rispetto, non di utero in affitto. Il GPA esiste da sempre: nella Bibbia viene raccontato come si usassero le schiave per avere figli, ed è una pratica che riguarda principalmente le coppie eterosessuali, dobbiamo ricordarlo. Da che esiste l’umanità esiste la GPA, per cui non resta che fare una scelta precisa: lasciarla nel buio o provare a regolarla rendendola un percorso rispettoso e proteggere chi ne fa ricorso. Altrimenti un giorno dovremmo spiegare ai bambini che la loro esistenza è un crimine, alla stregua della pedofilia e del genocidio. I governi devono vergognarsi”.

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La GPA è una pratica regolamentata in molti Paesi del mondo, che offre a molte coppie, sia omosessuali che eterosessuali, la possibilità di diventare genitori. La nuova normativa prevede pene detentive per chi ricorre alla GPA all’estero (anche in Paesi dove è legale e regolamentata), con sanzioni che vanno da tre mesi a due anni di prigione, oltre a multe salatissime comprese tra 600.000 e un milione di euro.

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Dopo i saluti di Famiglia Arcobaleno sono intervenuti anche una coppia di genitori che hanno avuto una bambina tramite GPA portando una loro toccante testimonianza, quindi un referente di Renzo e Lucio e l’assessore al Welfare Emanuele Manzoni, presente alla manifestazione.