A Lecco gazebo e azione dimostrativa con l’ex ministro Roberto Castelli
“La Corte si pone in rottura con la Costituzione, travalicando i confini che la stessa Carta Costituzionale pone al Giudice delle leggi”
LECCO – “Riguardo alla recente sentenza della Corte Costituzionale relativa alla legittimità costituzionale della cosiddetta Legge Calderoli, tutti i commentatori, da destra e da sinistra, con accenti diversi, hanno manifestato il loro punto di vista, ma in realtà nessuno si è accorto, o tutti hanno finta di non accorgersene, del fatto che la Corte è andata al di là del mero giudizio di legittimità costituzionale”.
Il Partito Popolare del Nord in piazza sabato mattina con un’azione dimostrativa contro le motivazioni della sentenza della Corte Costituzionale: sotto i pini (salvi) del Cantun di Ball di Piazza Garibaldi l’ex Ministro Roberto Castelli, Segretario Popolare del PPN, ha indetto una mobilitazione insieme ai responsabili territoriali del partito e ad alcuni soci, stracciando, in segno di protesta, il testo della sentenza. Al suo fianco Domenico Comini, ex Ministro per le Politiche Comunitarie e Responsabile del Piemonte e Francesca Losi, vice segretario del partito e consigliere comunale a Pontida.
“La Corte – spiega Castelli – si pone in rottura con la Costituzione, travalicando i confini che la stessa Carta Costituzionale pone al Giudice delle leggi. I Giudici della Consulta, infatti, in forza di assunti esattamente contrari rispetto ai principi sanciti dagli art. 116 e 117 della Costituzione, affermano che molte materie non possono essere affidate alle Regioni in autonomia. Fatto gravissimo, alla luce del quale il Parlamento, sebbene organo di rappresentanza diretta del Popolo Sovrano, è, nella sostanza, privato del potere di dare piena attuazione alle norme della Costituzione, in quanto il suo esercizio, in questo caso, è ritenuto inopportuno da 14 signori, nominati e non eletti da nessuno”.
“Fatto di gravità inaudita che, per ignavia o miope convenienza politica, i rappresentanti dei Partiti centralisti di sinistra e di destra fanno finta di non vedere. Ma vi è di più – aggiunge Comini – Nel loro furor centro-statalista riesumano una vecchia sentenza del 2007 e affermano che i Popoli Regionali non esistono. Anche in questo caso in pieno contrasto rispetto al dettato della Costituzione e in spregio alle Regioni a statuto speciale, i cui Statuti, infatti, prevedono il bilinguismo e la tutela delle identità e delle tradizioni regionali, manifestazioni inequivocabili dell’esistenza di una comunità storica e, quindi, di un Popolo”.
Ha concluso la vice segretaria del partito Losi: “Dal punto di vista dei comuni, si tratta di un anno zero per l’autonomia: bisognerà trovare una nuova strada istituzionale per portare il nord a nuovo punto di partenza”.