Criminalità a Lecco, il Procuratore: “Denunciare è fondamentale”

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Il procuratore Domenico Ezio Basso

Gli ultimi episodi accaduti in centro città hanno generato allarme sociale tra i cittadini

“C’è attenzione da parte delle forze dell’ordine, ma l’invito è quello a denunciare senza paura reati e situazioni che generano preoccupazione”

LECCO – “Le crescenti forme di criminalità a cui, purtroppo, stiamo assistendo anche in città, sono sotto osservazione da parte delle forze dell’ordine preposte alla pubblica sicurezza”. Lo ha dichiarato il Procuratore Ezio Domenico Basso, interpellato sui fenomeni che, negli ultimi giorni, hanno creato allarme tra i cittadini: bande di stranieri che si affrontano, in pieno centro (e in pieno giorno), con anche coltelli, presumibilmente per ‘affari’ legati allo spaccio.
L’insicurezza che alcuni episodi hanno generato è stata tramessa anche al sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, con una lettera firmata, nella quale i cittadini chiedono di intervenire.

“L’allarme sociale di fronte a fenomeni di questo tipo è comprensibile – ha detto il dottor Basso – e a volte ‘viaggia’ di pari passo con un’idea di impunità nei confronti dei responsabili. Occorre ricordare che non è sempre immediato intervenire con provvedimenti restrittivi della libertà personale nei confronti di questi soggetti: si tratta di giovani, principalmente stranieri, spesso incensurati, il codice penale pone delle limitazioni”.

L’invito, ancora una volta, è quello a denunciare i reati e le situazioni che generano preoccupazione ed insicurezza: “Più denunce per reati della stessa indole presentate in un arco temporale contenuto non passano sotto silenzio – ha commentato il dottor Basso – scrivere ai giornali va bene, ma serve fino ad un certo punto. Fare formale denuncia alle forze dell’ordine, invece, è fondamentale”.

L’appello del Procuratore è insomma alla ‘coscienza sociale’ dei cittadini: “Questo stimolo deve tradursi sia nel condividere a livello mediatico questi fenomeni ma soprattutto con le forze dell’ordine – ha concluso – l’invito, dunque, è quello di fare denuncia, senza paura”.