LECCO – È sempre più stabile e consolidata, in tutta la Provincia lecchese, la partecipazione della popolazione residente allo screening del tumore colon-rettale.
“Tumori di questo genere – spiega Fabrizio Parente, Direttore dell’Endoscopia Digestiva del Manzoni – sono spesso preceduti dalla comparsa di lesioni benigne che, nel tempo, si possono trasformare in cancro. Uno dei segni più precoci, per riconoscere tale patologia, è il sanguinamento non visibile ad occhio nudo (sangue occulto)”.
La parte più problematica dello screening del tumore al colon-retto, nei soggetti risultati positivi ai test, è costituita dalla colonscopia che spesso, però, non è in grado, a causa di elementi che ne disturbano l’individuazione visiva, di evidenziare tutte le lesioni polipodi presenti.
È per questo che, nel 2011, l’Associazione Amici dell’Ospedale Manzoni di Lecco, presieduta da Luigi Balderacchi, ha deciso di finanziare il progetto sperimentale di “Endoscopia Videocapsulare” presso la Struttura diretta da Fabrizio Parente con un contributo di 50 mila euro da erogare nell’arco di due anni.
Grazie a questo progetto, infatti, la Struttura di Via dell’Eremo ha messo a punto un innovativo protocollo di studio che utilizza una capsula di 11×31 mm. dotata di una piccolissima videocamera, in grado di indagare con più precisione poliposi multiple del grosso intestino nei soggetti a rischio trombotico.
Oggi, a distanza della prima erogazione di 25 mila euro avvenuta nel maggio del 2011, l’Associazione ha completato, grazie alla generosità di numerosi sottoscrittori lecchesi, la raccolta fondi necessaria al raggiungimento della somma prevista. La seconda erogazione di 25mila euro è stata raccolta nel corso della gara di “Burraco”, svoltasi presso l’Hotel Griso di Lecco, lo scorso 21 novembre.