Lecco. Raccolta firme per la legge sul fine vita promossa dall’Associazione Luca Coscioni

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L’obiettivo è raccogliere 50 mila firme in due settimane

“Con questa proposta si intende estendere la possibilità di accedere all’eutanasia anche attraverso l’intervento diretto di un medico”

LECCO – Anche a Lecco prende il via la raccolta firme per la proposta di legge promossa dall’Associazione Luca Coscioni, volta a legalizzare tutte le scelte di fine vita, inclusa l’eutanasia.

L’obiettivo, ambizioso ma raggiungibile, è raccogliere in sole due settimane almeno 50 mila firme, sia cartacee che digitali, necessarie per poter depositare la proposta in Parlamento prima della ripresa della discussione sul tema, prevista in Senato per il 17 luglio. A tal fine, la Cellula Coscioni di Lecco sarà presente in Piazza XX Settembre sabato 28 e domenica 29 giugno, dalle 9.30 alle 18.30.

La proposta di legge depositata presso la Corte di Cassazione mira a garantire, nel rispetto della Costituzione, il diritto di richiedere un aiuto medico alla morte volontaria a tutte le persone maggiorenni, capaci di intendere e di volere, affette da patologie irreversibili.

“Attualmente, in Italia questo diritto è riconosciuto, a determinate condizioni, grazie alla sentenza 242/2019 della Corte Costituzionale, pronunciata sul caso “Cappato-Dj Fabo”. Tuttavia, la mancanza di procedure chiare e tempi certi ha portato, in casi come quelli di Federico Carboni e Laura Santi, ad attese lunghe anche due o tre anni per ottenere una risposta – proseguono dall’Associazione Luca Coscioni – Inoltre, alcune persone restano escluse da questo diritto perché, a causa della propria condizione, non sono in grado di autosomministrarsi il farmaco letale”.

I membri dell’Associazione Luca Coscioni chiariscono l’obiettivo dell’iniziativa: “Con questa proposta si intende estendere la possibilità di accedere all’eutanasia anche attraverso l’intervento diretto di un medico, e non solo per le persone dipendenti da trattamenti di sostegno vitale”.

“Il testo della proposta di legge introduce tempi certi, precise garanzie e, in controtendenza rispetto all’orientamento recentemente espresso dalla maggioranza di Governo, prevede il pieno coinvolgimento del Servizio Sanitario Nazionale. La persona ha piena libertà di scelta tra l’autosomministrazione del farmaco o la somministrazione da parte di un medico. Pur riconoscendo il diritto all’obiezione di coscienza da parte dei singoli operatori sanitari, la legge impone alle strutture sanitarie l’obbligo di garantire comunque l’accesso alla procedura” concludono dall’Associazione Luca Coscioni.