Il messaggio di commiato del Prefetto Sergio Pomponio alla città di Lecco

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Il Prefetto di Lecco Sergio Pomponio

A partire dal prossimo 28 luglio sarà il nuovo Preferto di Viterbo

LECCO – Il prefetto di Lecco, Sergio Pomponio, si appresta a lasciare la città per assumere un nuovo incarico a Viterbo, a partire dal prossimo 28 luglio. Una notizia già trapelata nei giorni scorsi, ma oggi ad annunciarlo è lui stesso con un messaggio di commiato rivolto ai cittadini, nel quale ripercorre i tre intensi anni trascorsi alla guida della Prefettura lecchese, dal suo insediamento il 14 aprile 2022, in un periodo segnato ancora dagli effetti della pandemia.

Di seguito il suo messaggio integrale.

Carissimi

Il mio incarico di Prefetto di Lecco volge ormai al termine; il prossimo 28 luglio
assumerò infatti le funzioni di Prefetto di Viterbo.

Sono trascorsi oltre tre anni dal 14 aprile 2022, data in cui, ancora in pieno Covid, declinavo la mia gratitudine per la nomina quasi inaspettata, dichiarandomi entusiasta di poter operare in una realtà così laboriosa e complessa.

Con i miei collaboratori – che ringrazio ad uno ad uno per l’impegno, l’abnegazione, l’intelligenza e lo spirito di servizio – abbiamo affrontato molte sfide: talvolta prevedibili e dai contenuti mediamente variabili (penso alla crescente domanda di sicurezza; alla prevenzione dei reati predatori ed al contrasto alla violenza urbana, spesso sbrigativamente etichettata come forma di disagio giovanile; alla prevenzione delle infiltrazioni mafiose nel tessuto produttivo; all’accoglienza e all’integrazione degli stranieri); talaltra asseritamente emergenziali, quantunque strutturali di un territorio che nella mobilità e nei trasporti e nella difesa del suolo riconosce il proprio tallone d’Achille, ma anche ne ricerca soluzioni compatibili con i tempi della modernità.

Più che ai risultati, abbiamo badalo a perseguire in ogni contesto e frangente il bene pubblico, quale interesse superiore della collettività e della comunità, intese come spazi e luoghi definiti di espressione della libertà individuale, purché coerente con le norme, la coscienza civile e l’etica del servizio pubblico.

E’ perciò naturale che, a chiusura della mia esperienza in terra lecchese, rinnovi i sentimenti di stima e gratitudine verso i rappresentanti del territorio: i Sindaci, il Presidente della Provincia e tutti gli amministratori locali, ma anche i parlamentari nazionali e regionali, sempre attenti e sensibili a cogliere le legittime aspirazioni della popolazione e a tradurle in stimoli e proposte operative all’indirizzo degli Uffici della Prefettura.

Un ringraziamento particolare desidero rivolgere poi ai rappresentanti della Magistratura, delle Forze dell’Ordine e di tutte le istituzioni statali che quotidianamente si prodigano, con passione ed impegno encomiabili, per la tutela e la difesa della sicurezza, della giustizia e dei diritti di tutti, soprattutto dei più fragili.

Un pensiero riconoscente indirizzo a tutte le altre autorità civili e religiose; ai responsabili della sanità e del soccorso pubblico e privato, dell’associazionismo, del volontariato, della cultura e dell’istruzione; agli esponenti del tessuto economico e produttivo; ai responsabili delle organizzazioni sindacali e toriali ed infine a tutti coloro che si fanno carico dei fragili e bisognosi, degli emarginati, delle persone sole e sfiduciate, nella consapevolezza che la bellezza dei luoghi manzoniani si può comprendere nella sua interezza soltanto condividendo la malinconia e la tristezza, la sofferenza e la gioia, i sorrisi e gli sguardi che si perdono nella contemplazione delle onde tranquille del Lario, solo leggermente increspate dalla rigenerante corrente dell’Adda.

Grazie a Lecco e ai lecchesi.
Un caro saluto a tutti.

Sergio Pomponio