DAY HOSPITAL/14:
Al Manzoni, oltre 1500 gravidanze all’anno

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LECCO – Ha superato quota 1520 il numero di parti all’Ospedale Manzoni dall’inizio dell’anno: un trend , leggermente in calo rispetto al 2010 e al 2011, nei quali si sono abbondantemente raggiunte le 1570 nascite in entrambe le annate. Dietro a queste cifre c’è però l’imponente opera di un equipe di 15 medici e 34 ostetriche che nella struttura ospedaliera del capoluogo seguono le pazienti fin dai primi mesi di gravidanza.

E’ infatti la struttura semplice di Ostetricia del nosocomio lecchese al centro della 14esima puntata di Day Hospital, la rubrica che Lecco Notizie dedica settimanalmente alla sanità e che ci porta a scoprire il reparto guidato dal dott. Antonio Pellegrino, primario che abbiamo avuto modo di conoscere nella precedente puntata dedicata alla Ginecologia (vedi articolo); con lui, il direttore medico della struttura, la dott.sa Patrizia Greppi, e i dirigenti medici dott. Paolo Telloli e dott. Alfredo Galluzzi; coordinatrice del personale ostetrico è la dott.sa Rosa Iacobelli.

Un lavoro complesso quello dei medici e delle ostetriche del Manzoni, articolato in ambulatori dedicati alla gravidanza fisiologica, gestazione che può quindi giungere al termine senza problematiche, e ambulatorio della patologia, in caso di gravidanze a rischio.

Se la gravidanza è fisiologica, la paziente può scegliere se essere seguita esclusivamente dalle ostetriche oppure se affidarsi al medico. Si procederà poi con visite mensili per valutare la situazione clinica della donna e i sintomi della gravidanza, con ecografie standard ed infine con l’ambulatorio del termine, per verificare se la gravidanza procede correttamente o se presenta delle anomalie; in quest’ultimo caso la paziente viene ricoverata per indurne il travaglio”.

A parlare è la dott.sa Roberta Tironi, ginecologa del reparto di Ostetricia e “nostra” guida alla scoperta della struttura lecchese e delle possibilità offerte alle pazienti; tra queste il servizio di partoanalgesia, quindi del parto indolore, garantito 24 ore su 24 dal lunedì al venerdì, oppure ancora del parto in acqua nell’apposita vasca in dotazione all’ospedale; per alleviare le sofferenze e lo stress del parto, l’Ostetricia del Manzoni mette a disposizione delle pazienti anche tecniche di idro-puntura e aromaterapia.

Si arriva quindi al travaglio: “Momento d’incontro, non solo per la mamma e il bambino, ma anche per le figure professionali dell’ostetricia e del nido – spiega la dott.sa Tironi – ogni paziente è infatti assistita da un ostetrica e dall’infermiera professionale del nido che si occuperà del nascituro”.

Siamo le custodi della fisiologia della gravidanza, del travaglio e del parto – ha sottolineato la coordinatrice del personale ostetrico, la dott.sa Rosa Iacobelli – I medici sono figure nate per curare, le ostetriche per sorvegliare che l’evento si svolga in un percorso di fisiologia”.

Per quanto riguarda i parti cesari, il reparto registra una percentuale del 18,68% sul totale delle gravidanze, ben 10 punti percentuali al di sotto della media italiana. Sono tre i giorni di degenza per le gravidanze fisiologiche, durante i quali inizia una seconda fase che coinvolge medici e ostetriche: l’informazione alle pazienti.

“Si tratta di far capire alla paziente che possiede gli strumenti per gestire in sicurezza il proprio bimbo – ha spiegato la ginecologa – un Empowerment della donna, la quale spesso non sa di poter contare sulle proprie capacità”.

Lo stesso obbiettivo è perseguito anche nei corsi pre-parto organizzati dallo stesso reparto: “I corsi si articolano in due tipologie – ha precisato la dott.sa Rosi Melesi, medico che coordina i seminari – per coppie, alla sera in modo che anche il papà possa partecipare, e il corso singolo che si svolge invece al mattino o nel primo pomeriggio; quest’ultima tipologia è indirizzata alla madri ma sempre più spesso anche i papà chiedono il permesso di lasciare il lavoro per parteciparvi. Le lezioni vertono su diversi argomenti, dal pavimento pelvico al travaglio; una di queste è dedicata al tema del dolore, i suoi meccanismi e i suoi significati; importanti poi le nozioni e i suggerimenti riguardo all’allattamento e al ritorno a casa della famiglia, quindi all’igiene del bambino e la preparazione della cameratta; infine un incontro dedicato interamente alla paternità”.

L’informazione occupa quindi un ruolo fondamentale, sia nel rapporto tra medico e paziente, sia nel formare i neo-genitori ad affrontare la gravidanza e i primi giorni di vita del bambino. Per questo, particolare importanza assume la figura della mediatrice linguistica presente in reparto e rivolta alle tante madri straniere che si rivolgono all’Ospedale lecchese.

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