A Villa Badoni il concerto benefico per sostenere il restauro della Diga del Paradone

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Il “Progetto Paradone” punta al restauro conservativo della storica diga situata lungo la valle del Gerenzone

L’iniziativa su invito e riservata ai soci è stata promossa da Officina Gerenzone per dare il via ad una raccolta fondi

LECCO – Un pomeriggio dedicato alla musica, alla memoria e alla comunità quello di ieri, sabato, a Villa Badoni, dove si è tenuto un concerto su invito organizzato dall’associazione Officina Gerenzone. L’evento, riservato ai soci, è stato promosso a sostegno del “Progetto Paradone”, iniziativa che prevede il restauro della storica diga del Paradone, situata poco sotto Malavedo e considerata un vero simbolo della valle del Gerenzone (qui i dettagli).

Protagonista dell’evento l’Orchestra “Stoppani in musica”, composta da ex alunni della scuola media Stoppani di Lecco e presieduta da Chiara Giambaldi, che ha regalato ai presenti un bel momento musicale, con la direzione dei Maestri Maurizio Fasoli ed Elena Tartara.

Carlo Brivio

A fare gli onori di casa è stato Carlo Brivio, segretario dell’associazione Officina Gerenzone, che ha ringraziato la famiglia Badoni per l’ospitalità nella splendida e storica dimora e salutato i partecipanti. La vice presidente Silvia Negri ha invece ripercorso la storia del gruppo, nato come comitato spontaneo e divenuto ufficialmente associazione nel giugno dello scorso anno e che oggi conta oltre 300 soci attivi.

Paolo Colombo

Quindi, è toccato al giovane presidente Paolo Colombo illustrare il senso della giornata: “Siamo qui con l’obiettivo di valorizzare un luogo, quello della Diga del Paradone, che appartiene a tutti e che rappresenta un pezzo importante della storia lecchese. Il restauro non è solo un intervento di recupero, ma un atto di cura verso la nostra identità collettiva”.

Particolarmente applaudito Gianfranco Scotti che ha letto alcune sestine del poema dialettale “Il cavalier Gerenzun” (1955) del poeta lecchese Luigi Manzoni (Lecco, 1892 – Lecco, 1979) che ben descrive facendo raccontare allo stesso Gerenzone, il lavoro che svolgeva in quegli anni dando forza ed energia a numerose aziende, prima di buttarsi nel lago.

Alfredo Redaelli

Di grande interesse storico, l’intervento di Alfredo Redaelli, attuale presidente del Consorzio del Gerenzone (fondato nel 1882) e nipote di Giuseppe Riccardo Badoni, il quale, dialogando col presidente Colombo, ha ripercorso la storia del Consorzio che arrivò a contare ben 170 utenze, mentre oggi ve n’è ancora una sola attiva, quella di Redaelli.

Colombo ha poi focalizzato l’attenzione sulla della Diga del Paradone ricordando come il progetto sia nato in risposta a un bando della Fondazione Comunitaria del Lecchese, invitando il pubblico a sostenere l’iniziativa: “Per il restauro conservativo – ha spiegato – serviranno 38 mila euro, finanziati per metà da Fondazione Comunitaria e per la restante da una raccolta fondi. Tuttavia, se avremo la fortuna di poter contare su un maggior sostegno, abbiamo già pronti due ulteriori interventi sempre concentrati sulla diga del Paradone”.

Il sindaco Gattinoni

Il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, intervenuto per un saluto ha evidenziato l’importanza del percorso avviato: “Il Gerenzone, un tempo abbandonato, sta tornando a essere un luogo di relazioni. Dopo cinque anni da sindaco posso dire che tutto ciò che si fa in città è possibile perché la comunità di Lecco è più grande del Comune stesso. Stiamo riscoprendo la parte più autentica della nostra città, quella che sa ancora parlare all’oggi e al domani. Grazie per quello che fate”.

Gianfranco Scotti

In chiusura, l’associazione ha voluto omaggiare Gianfranco Scotti con una caricatura realizzata dall’artista lecchese Claudia Chinaglia, prima della lettura finale delle ultime strofe del poema in cui il Gerenzone, entrando nel lago, spera di ricevere “la crus de cavalier”.

Il pomeriggio a Villa Badoni si è così concluso in un clima di partecipazione e di autentico affetto per la città. L’associazione Officina Gerenzone si conferma una realtà preziosa per Lecco: un gruppo capace di unire memoria e futuro, competenza e passione, nel segno della tutela dell’archeologia industriale e della valorizzazione del territorio.

Grazie all’energia di tanti giovani appassionati e volenterosi, che hanno scelto di impegnarsi per il bene comune, Officina Gerenzone sta riportando al centro dell’attenzione luoghi e storie che appartengono a tutti. Un impegno collettivo, partecipato e contagioso, che fa bene alla città e che ricorda quanto Lecco sappia ancora prendersi cura delle proprie radici di ferro guardando con fiducia al domani.


Chi desidera contribuire al restauro della diga del Paradone può farlo tramite carta di credito, PayPal o bonifico bancario ai seguenti riferimenti:

Intesa Sanpaolo Milano – Filiale Terzo Settore
IBAN: IT28 Z030 6909 6061 0000 0003 286
Causale: 4515 – Progetto Paradone

Banca della Valsassina – Filiale di Lecco
IBAN: IT87 B085 1522 9000 0000 0501 306
Causale: 4515 – Progetto Paradone