LECCO – 13 defibrillatori acquistati dal Comune di Lecco e messi a disposizione ad altrettante palestre comunali e di 22 associazioni sportive dilettantistiche che le utilizzano. Dopo un lungo percorso i Dae sono stati acquistati e nei prossimi giorni verranno installati nelle palestre comunali degli istituti comprensivi statali Lecco 1 (Santo Stefano, Carducci), 2 (Don Ticozzi, Diaz), 3 (Stoppani, Battisti, Oberdan, N.Sauro), 4 (Tommaso Grossi, Ponchielli, De Amicis, Toti) e nella Palestra Comunale di Rancio.
Un traguardo importante nell’ambito della della diffusione della cultura della cardio-protezione, in Italia ancora molto bassa come ha spiegato Simone Madiai, responsabile Italia di Emd 112 che a titolo esemplificativo ha ricordato lo storico caso Morosini, calciatore stroncato da un infarto nell’aprile 2012, e per il quale sono stati recentemente condannati tre medici per il mancato utilizzo del defibrillatore nonostante ce ne fossero due a bordo campo e uno sull’ambulanza.
“La speranza è che non si debba averne bisogno ma in una struttura sportiva la presenza dei defibrillatori è essenziale, proprio per evitare tragedie come quella di Morosini, anche se a stare male non sempre dev’essere un atleta ma anche uno spettatore, ed è capitato”.
Come spiegato quelli acquistati dal Comune di Lecco (15 mila euro di spesa) sono defibrillatori semiautomatici “Dae”, dotati di una protezione e di un’assicurazione in caso di malfunzionamento: “Naturalmente si spera che non vengano mai utilizzati, ma nel caso in cui serva la macchina deve funzionare, motivo per cui i nostri defibrillatori sono dotati anche di certificazione IP elevata, ovvero la protezione da polvere e acqua”.
Durante l’incontro di mercoledì pomeriggio a Palazzo Bovara l’esperto ha dato qualche indicazione tecnica sui Dae che verranno presto installati, partendo dalla differenza tra defibrillatore automatico e semiautomatico e proponendo quindi una prova pratica di utilizzo.
Il defibrillatore semiautomatico, a differenza di quello automatico che dopo aver diagnosticato la fibrillazione ventricolare del cuore rilascia la carica, “suggerisce” al soccorritore quando premere il pulsante per rilasciarla: “E’ stato ritenuto che il macchinario automatico non fosse ‘all’altezza’ della scarsa cultura di cardio protezione italiana: rilasciando automaticamente la carica occorre che il defibrillatore sia adoperato da mani esperte, per evitare rischi. Quello semiautomatico invece ‘conduce’ passo per passo il soccorritore anche inesperto e quand’è il momento di rilasciare la carica avvisa con delle spie verdi, ma sta a chi utilizza farla partire” ha spiegato Madiai che ha poi sottolineato le tipologie di responsabilità dei soccorritori che utilizzano il Dae: “Il soccorritore di primo livello, e quindi non un medico o un infermiere, in caso di mancato funzionamento non ha nessuna ‘responsabilità’ perchè di fatto non è tenuto a conoscere il funzionamento e l’utilizzo della macchina, le cose cambiano se si tratta di un soccorritore di secondo livello”.
“Il Comune di Lecco è fiero di aver contribuito a questo importante passo in avanti verso le associazioni sportive – ha commentato l’assessore Stefano Gheza – nelle prossime settimane gli strumenti verranno installati nelle palestre indicate. Speriamo non debbano venire mai utilizzati, ma in caso di necessità è una sicurezza in più che fino ad oggi mancava”.